MACERATA – Una serata, quella che è andata in scena ieri sallo Sferisterio di Macerata, «temerariamente felice», come l’ha definita lo stesso presentatore Enrico Ruggeri, dato che nel pieno del lockdown il festival della canzone popolare d’autore pensava a come rendere possibile l’impossibile.
I primi a salire sul palco sono stati i Pinguini Tattici Nucleari. «Da bergamaschi – ha detto Riccardo Zanotti, frontman della band – in questo periodo difficile suonare dal vivo ci è mancato tantissimo, perché il palco è davvero il nostro habitat naturale».
Dopo le esibizioni dei primi due artisti in gara, Blindur con Invisibile agli occhi e Fabio Curto con Domenica, una sorpresa irrompe allo Sferisterio con il professore Roberto Vecchioni – membro del comitato artistico di garanzia – che sale sul palco per omaggiare il fondatore del Festival Piero Cesanelli, prematuramente scomparso lo scorso anno, con il brano Sopramilano.
«Piero – ha detto Vecchioni – aveva tanta immaginazione e troppa umiltà; tutto questo bagaglio di sentimenti meritava respiro nazionale. I tempi del cantautorato di qualità non sono mai morti, Musicultura ne è testimone».
Spazio poi agli altri due cantautori in gara. I Miei Migliori Complimenti con Inter-Cagliari e Miele con “Il senso di colpa.
Sul palco poi tempo di poesia con Bruno Tognolini, poeta ramingo e autore di centinaia di filastrocche per programmi come La Melevisione e L’Albero Azzurro e all’omaggio degli artisti in gara che si sono cimentati su brani di Pino Daniele, Lucio Dalla, Cesare Cremonini e gli Stadio.
Spazio al Premio della Critica: ad aggiudicarsi il riconoscimento assegnato dai giornalisti presenti in sala stampa è Blindur con la sua Invisibile agli occhi.
A seguire un’acclamata guest star internazionale: Asaf Avidan è il quarto ospite della finalissima di Musicultura e manda in visibilio il pubblico maceratese con Lost Horse e Reckoning song. C’è spazio anche per il teatro sul palco dello Sferisterio, con l’esibizione dell’attrice Lucilla Giagnoni – che regala alla platea un monologo ispirato al quarto libro dell’Apocalisse – e per le sonorità delicate e giocose del Gruppo Ocarinistico Budriese. Infine è la volta della voce di Francesco Bianconi, frontman storico dei Baustelle, che presenta in anteprima due brani del suo primo disco da solista: L’abisso e Quello che conta. Bianconi, insieme a Ruggeri, intona A me mi piace vivere alla grande, brano di Franco Fanigliulo, e svela una bella novità: dalla prossima edizione entrerà a far parte del Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura.
Infine il vincitore: Fabio Curto, con la sua Domenica, si aggiudica la trentunesima edizione di Musicultura vincendo i 20 mila euro del premio finale.