Macerata

Flat tax al 7% per i pensionati che scelgono di vivere nei luoghi del sisma, Castelli: «Un buon passo ma non basta»

La misura è inserita nel decreto Sostegni ter, ma per i sindaci sarebbe giusto estenderla anche ai giovani e alle famiglie. L'assessore regionale: «Va promossa e divulgata»

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MACERATA – Un’agevolazione fiscale, un’aliquota al 7% per i pensionati residenti all’estero che si trasferiscono nei Comuni terremotati. Uno sconto simile a quello che il Portogallo ha applicato per attirare gli stranieri. Questo quanto previsto dal decreto Sostegni ter che estende ai territori del Centro Italia colpiti dal sisma nel 2009, nel 2016 e nel 2017 la possibilità di “offrire” un regime opzionale ai pensionati residenti all’estero. “Estende” perché si tratta di un’opportunità già prevista per le regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia), con riferimento in particolare ai comuni con una popolazione inferiore a 20mila abitanti.

Un provvedimento che mira a incentivare il ripopolamento delle zone colpite dal sisma, ma che da solo non basta, secondo quanto ritengono i sindaci, ma anche la Regione. «Nel primo anno di applicazione, l’imposta sostitutiva del 7% ha avuto un utilizzo molto ridotto, con non più di una cinquantina di adesioni – spiega l’assessore regionale con delega al bilancio ed alla ricostruzione post sisma Guido Castelli -. Questo significa che la misura va promossa, sistematizzata e divulgata con gli strumenti più adeguati, coinvolgendo anche buyer, operatori e agenzie immobiliari. Per cui la misura è certamente utile per incentivare lo spostamento di residenza nei Comuni più piccoli del cratere, ma non può certo bastare per rivitalizzare il vasto territorio regionale devastato dal sisma del 2016».

Guidi Castelli, assessore regionale con delega alla Ricostruzione

Secondo Castelli, infatti, sarebbe importante che la misura non fosse limitata ai pensionati, ma estesa a «famiglie e imprese disposte a insediarsi nel cratere. Detto questo, mi sembra contraddittorio che nello stesso momento in cui si vara la misura per l’insediamento dei pensionati nell’entroterra, non si proroghi la norma che autorizza la deroga al numero minimo di studenti necessario per la formazione delle classi nelle scuole del cratere – aggiunge l’assessore -. In tale direzione, riteniamo che sia fondamentale riproporre quanto fu stabilito dall’articolo 18 bis del decreto legge 189 proprio al fine di consentire il mantenimento delle attività didattiche per il tempo necessario al completamento della ricostruzione. Altra situazione gravemente contraddittoria è quella relativa al credito d’imposta per gli investimenti sviluppati dalle imprese del cratere nel 2021. Una vera odissea per gli imprenditori che avevano confidato in una agevolazione di cui ancora l’Unione Europa non ha certificato la compatibilità con il regime degli aiuti di Stato».

Bene la misura anche per il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che però sottolinea la necessità che si pensi non solo ai pensionati, ma anche ai giovani e a chi, in tutti questi anni, non ha mai abbandonato i territori feriti dal sisma. «Senza dubbio questa misura è un qualcosa in più per i nostri territori – commenta -. È importante che ci sia stata questa sensibilità per portare nuove opportunità, ma noi speriamo ancora nell’introduzione della Zona economica speciale che sarebbe un intervento degno per questi territori. Detto questo ci farebbe molto piacere anche avere i giovani che tornano a vivere nell’entroterra. Al netto della possibilità per le persone in pensione di poter venire a vivere nei nostri territori, non vediamo l’ora e siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte, ci farebbe piacere avere delle opportunità per i giovani e per le persone che sono volute rimanere, perché qui l’inverno è più lungo, le case non ce le abbiamo e perché la ricostruzione è ferma. Avere i giovani, infatti, significa avere maggiore propensione al consumo».

«Di sicuro quando ci sono delle agevolazioni è un passo in più, ma di cose che mancano ce n sono ancora tante – aggiunge Luca Giuseppetti, sindaco di Caldarola -. Il sisma sta andando avanti un po’ come un puzzle, dal 2016 a oggi, e quando c’è un pezzo in più che si aggiunge non possiamo che essere contenti, ma ci sono ancora molti problemi sul tavolo. Personalmente spero che rimanga la zona franca, poi che le agevolazioni possano essere estese anche ai giovani e alle famiglie, perché i nostri territori riprendono se ci sono giovani e lavoro. Far rimanere i ragazzi non è facile per questo servono investimenti anche sulle infrastrutture e sui servizi».

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