Macerata

Focolai di Coronavirus nelle case di riposo e nelle rsa, i sindaci del maceratese: «Abbiamo bisogno di aiuti»

18 i casi positivi nella casa di riposo di Castelraimondo, otto le vittime nella rsa di Recanati, 19 i contagi nella casa di riposo di Corridonia, sei i decessi nella struttura di Cingoli. Ecco i dettagli e le parole dei famigliari e dei sindaci

Foto di repertorio

Cresce il numero di contagi e di decessi da Coronavirus nelle case di riposo e nelle rsa Maceratesi e la situazione maggiormente preoccupante, al momento, è quella della struttura di Recanati dove sono morte otto persone: di queste, una ospite, risultata negativa al Covid-19, è deceduta per “insufficienza respiratoria” (come riferito dagli stessi familiari).
Nuovo focolaio invece a Castelraimondo dove complessivamente, nel comune, i contagi sono passati da 6 a 22. «L’aumento del numero dei casi positivi è dovuto al progressivo rientro dei risultati di alcuni dei tamponi effettuati, nei giorni appena trascorsi, sugli ospiti della locale casa di ospitalità che presentavano una sintomatologia compatibile con l’infezione da Covid-19, come era già stato anticipato nei giorni scorsi in uno dei consueti messaggi di aggiornamento» ha spiegato il sindaco Renzo Marinelli.

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«È in corso l’effettuazione dei tamponi a tutti gli ospiti e a tutto il personale di servizio della struttura; la situazione è costantemente monitorata dalle autorità sanitarie competenti e dal sottoscritto e sono state adottate tutte le misure di contenimento necessarie – ha proseguito il primo cittadino -. Al momento, dei tamponi effettuati, sono risultati positivi 17 ospiti più un operatore, 7 ospiti sono negativi e altri 15 attendono la verifica e i risultati. Degli ospiti risultati positivi, 4 sono stati ricoverati mentre gli altri al momento non presenterebbero gravi sintomaticità, sebbene la situazione resta costantemente monitorata con il grosso lavoro degli operatori che già da giorni avevano isolato i pazienti nelle loro stanze».

«Già dai primi giorni di marzo l’accesso alla struttura è chiuso ai parenti e ai visitatori proprio per evitare il più possibile contatti con l’esterno – spiega Marinelli -. Nonostante tutte le precauzioni adottate, qualcosa purtroppo ha forzato il contagio. In questo momento bisogna fare tutto il possibile per circoscriverlo e si sta lavorando per gestire al meglio la situazione nella struttura. Quello che mi sento di chiedere in questo momento è il massimo sforzo per riuscire a contenere i minori danni possibili. Abbiamo chiesto e chiediamo aiuto alle autorità sanitarie locali, ringraziando tutti gli operatori impegnati in questa difficile situazione, di mettersi a disposizione per tutto quello di cui si potrà avere bisogno».

A Recanati invece, come già anticipato, sono otto le persone della rsa decedute; una di queste non era risultata positiva al Covid-19, ma è morta per “insufficienza respiratoria”, come riferito dalla figlia. «Da quando mia madre è stata ricoverata il 15 gennaio, abbiamo capito subito che le condizioni di quella struttura erano davvero precarie dato che tutti facevano tutto – racconta Giuliana Lucarini, figlia dell’’anziana deceduta nella rsa risultata negativa al tampone -. Mentre le visite erano state chiuse in tutte le strutture a inizio marzo, io sono entrata nella rsa di Recanati il 12 dello stesso mese e ho visto mia madre. Capisco che questo è un virus subdolo e non sappiamo come sia potuto entrare, ma credo che nella struttura siano state commesse molte leggerezze come il far entrare persone che erano state dimesse dall’ospedale di Civitanova. Per non parlare della mancanza assoluta di comunicazione dato che non siamo mai stati chiamati da nessuno».

Nella struttura di Cingoli sono sei gli ospiti deceduti a causa del Covid-19 e al momento, oltre al medico cingolano Luigi Ippoliti e all’infermiera della struttura, ci sono in supporto due medici e quattro infermieri della Marina Militare. Questa mattina in città sono arrivate 11 mila mascherine acquistate dal Comune grazie alla solidarietà di privati che hanno effettuato delle donazioni; i presidi saranno distribuiti dalla Croce Rossa Italiana e dalla Protezione Civile.

Nella casa di riposo di Corridonia, oltre ai 19 ospiti positivi (uno di loro si trova ricoverato in ospedale), sono risultati positivi al tampone anche otto operatori, come riferito dal primo cittadino Paolo Cartechini che ha anche chiesto l’invio di personale sanitario, facendo richiesta all’Asur e alla Regione, per far fronte all’emergenza.