MACERATA – Una consulente con cui condividere i propri dubbi, i problemi della coppia e con i propri figli. Sono questi gli obiettivi dello sportello “Sos famiglia”, voluto dall’assessorato ai Servizi sociali per sostenere le famiglie in questi anni che, la pandemia, ha contributo a rendere più difficili. Se, da un lato infatti, come ha spiegato Milena Foglia dell’ufficio Servizi sociali del Comune «la pandemia ha reso ravvicinati i rapporti familiari, dall’altro ha diradato quelli sociali e questo impatta in maniera molto importante sulle persone».
Spesso quindi, i genitori e le famiglie non sanno più con chi confrontarsi e i problemi tendono ad accumularsi all’interno dello stesso nucleo. Per questo uno sportello a cui rivolgersi, che sarà attivo dal primo febbraio grazie all’impegno di Stefania Carluccio e Rosalba Bonfigli, può essere uno strumento a cui appoggiarsi.
«La famiglia, è il luogo ‘naturale’ dei conflitti, nella relazione, tra generi e generazioni, tra la famiglia e il mondo che sta fuori – ha aggiunto l’assessore Francesca D’Alessandro -. È al suo interno che si impara a gestire il conflitto e le differenze e a stare in relazione con gli altri. Ciò che si riceve nella famiglia è parte del nostro patrimonio, fisico e psichico, che portiamo nella comunità in cui viviamo. Ma nel momento in cui il conflitto assume forme ingestibili, la famiglia diventa terreno fertile per contrasti forti, magari difficili da risolvere, maggiormente nel momento attuale che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria e, spesso, i suoi componenti si sentono soli e non sanno a chi rivolgersi. Questo accade quando il conflitto assume una valenza negativa che può sfociare in disorientamento e deviazione. Con lo sportello “Sos famiglia” vogliamo offrire, grazie alla professionalità di consulenti familiari, un sostegno e un aiuto concreto a chi sentisse il bisogno di parlare, condividere e cercare soluzioni alle proprie difficoltà».
Lo sportello, messo in campo grazie al fondo erogato dalla Regione Marche, è aperto a tutti i Comuni dell’Ambito Sociale 15 e, dalla prossima settimana, verranno resi noti i numeri a cui potersi rivolgere. Quello con le consulenti familiari sarà un primo passaggio, perché, in caso di necessità, potranno poi essere attivati ulteriori percorsi di aiuti perché del progetto fanno parte anche una psicologa, un sociologo e diversi mediatori familiari.