Nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, finalizzati, tra l’altro, alla verifica del rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento della diffusione dell’epidemia da coronavirus e di tutela del consumatore nell’acquisto di merce strettamente correlata all’emergenza epidemiologica, servizi da ultimo rafforzati anche a seguito di quanto concordato con il Prefetto di Macerata, Dott. Flavio Ferdani, in sede di Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stata approfondita dai Finanzieri di Camerino la posizione di un esercizio in Tolentino, operante nel commercio all’ingrosso.
Le Fiamme Gialle, dalla disamina della documentazione a corredo di 825 mascherine FFP2 commercializzate, hanno potuto constatare come, a fronte della riproduzione sui dispositivi di protezione individuale del marchio CE, attestante la conformità della merce agli standard comunitari, il medesimo fosse tuttavia rilasciato da un organismo non autorizzato, non censito sul sito internet della Commissione Europea e, conseguentemente, hanno potuto rilevare come la marcatura fosse illegittima e ben idonea ad indurre in inganno il compratore sulla qualità e sull’origine del prodotto in vendita.
Conseguentemente, hanno proceduto al sequestro probatorio delle mascherine, individuando al contempo, dall’analisi della fatturazione elettronica esperita attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, il fornitore dei prodotti cautelati.
Sotto il coordinamento della locale Autorità Giudiziaria, è stata così effettuata dai militari della Compagnia di Civitanova Marche una perquisizione delegata presso la sede dell’impresa fornitrice della merce in trattazione, attiva presso la città costiera.
Le ricerche condotte hanno così permesso di rinvenire complessivamente ulteriori 35.000 mascherine con le medesime caratteristiche, anch’esse sottoposte a sequestro.
Il rappresentante legale nonché amministratore della società è stato denunciato per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, che prevede la reclusione fino a 2 anni e la multa fino a 20 mila euro.
Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione più efficace dei consumatori e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.