MACERATA – «Bisogna identificare una comunità della ricostruzione; mettere in atto un modo di sentire comune oltre al bisogno di individuare strumenti, vie e risorse per coniugare la situazione materiale con la rinascita economica e sociale che è fatta anche di infrastrutture, servizi e sostegno alle imprese». Sono le parole del commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini che ieri è intervenuto durante il webinar di Confindustria Macerata “Riparare il territorio. Ricostruire per rinaescere” al quale hanno preso parte Veronica Berti Bocelli, vice presidente della Fondazione Andrea Bocelli, Laura Biancalani, direttore dell’ABF, il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il presidente di Confindustria Domenico Guzzini e il presidente ANCE Confindustria Carlo Resparambia.
«È necessario dare nuovamente una prospettiva di popolamento, di vita e di sviluppo dell’Appennino che è un territorio fragile ma allo stesso tempo bellissimo – ha continuato il commissario -. Serve quindi anche un ventaglio di incentivazioni per le imprese sotto il profilo fiscale per far crescere l’opportunità di lavoro e di fare impresa perché le città dell’interno possono aspirare a essere attrattive rispetto alla concentrazione nelle aree urbane».
«Il mio mandato è iniziato con l’esaurimento della pazienza da parte dei territori e, nel contempo, anche con l’emergenza Covid – ha aggiunto Legnini -. Macerata e la sua provincia sono di gran lunga il territorio maggiormente colpito dagli eventi sismici del 2016 e quello che ci aspettiamo è un cambiamento radicale nella ricostruzione privata grazie anche all’ordinanza, che ho firmato pochi giorni fa, 100; un numero che evoca insieme un punto di arrivo ma anche di ripartenza. Grazie a questa ordinanza infatti l’istruttoria delle pratiche, che fino a questo momento era prerogativa esclusiva degli uffici speciali alla ricostruzione, verrà trasferita in capo ai progettisti e questo permette di scandire i termini delle procedure fino a un massimo, mediamente, di 100 giorni portando a un vero e proprio dimezzamento dei tempi attuali».
«Una manovra che implica una responsabilità in capo alle professioni tecniche – ha sottolineato Legnini – ma serve un coinvolgimento pieno e responsabile di tutti gli attori. Tutto dovrà poi procedere ovviamente nell’ottica anche del rafforzamento del controllo della legalità come abbiamo sottolineato, più volte, con il prefetto Rolli».
In questi anni, un ruolo importante nella ricostruzione lo ha avuto la Fondazione Andrea Bocelli che ha realizzato la scuola di Sarnano prima e di Muccia poi – entrambe in 150 giorni – e che al momento è impegnata nella realizzazione della Scuola di Musica di Camerino.
«Mio marito spesso ricorda che “i figli chiudono le orecchie alle parole e aprono gli occhi ai fatti”; niente di più logico nel momento del bisogno di essere al fianco di chi riusciamo a supportare – le parole di Veronica Berti Bocelli –. Da nove anni Andrea e la sua Fondazione sono sempre stati disponibili nell’aiutare il prossimo in progetti nazionali e internazionali ma da quando c’è stato il sisma questi progetti si sono spostati sul territorio prima con la realizzazione della scuola di Sarnano, poi con quella di Muccia e ora con la Scuola della Musica di Camerino che ha dovuto subire uno stop a cause dell’emergenza sanitaria».
«Allora abbiamo pensato di dare comunque un segnale alla comunità e abbiamo dato vita alla raccolta fondi per l’ospedale di Camerino, trasformato in Covid-Hospital – ha spiegato la vice presidente della Fondazione -. Ora non vediamo l’ora di ripartire con la fase due per completare il progetto della Scuola di Musica – grazie anche al sostegno di aziende e realtà che ci supportano costantemente – per tornare a far vibrare la terra ma questa volta con la musica. Non ci possiamo permettere di rimanete fermi quindi l’auspicio è quello di ripartire il prima possibile».
«Portando in questi territori il nostro supporto ci siamo innamorati e ci siamo affezionati a queste persone e questo è anche un po’ il segreto dei nostri interventi – ha aggiunto il direttore Biancalani -. Tutti erano “sul campo” insieme a noi e siamo diventati parte di una comunità. Entrambe le strutture che abbiamo realizzato, sia quella di Sarnano sia quella di Muccia, sono scuole di comunità che creano aggregazione e che facilitano quindi la ripresa delle relazione che invece sono state ferite a causa del sisma. Cerchiamo inoltre di non costruire soltanto ma di lasciare anche un nostro supporto formando delle persone della comunità grazie ai nostri pedagogisti».
«Per quanto riguarda Camerino – ha continuato la direttrice della Fondazione – il cantiere è aperto e va avanti e speriamo di finire il progetto nei 150 giorni previsti – considerando purtroppo lo stop dell’emergenza sanitaria -. In questo periodo però abbiamo deciso di non rimanere fermi ma anzi dimostrare la nostra costante vicinanza alla comunità con la donazione di quattro ventilatori polmonari per la terapia intensiva dell’ospedale di Camerino, dei dispositivi di protezione individuale che mandiamo settimanalmente. Abbiamo poi dato il nostro supporto per la realizzazione del reparto Covid di 30 posti letto di Macerata e a giugno doneremo anche una tac all’ospedale camerte. Parliamo di investimenti per sei milioni di euro che saranno importanti per riportare questo territori a essere quello che erano e ancora di più» ha concluso Biancalani.