CAMERINO – Al termine di una competizione per segnare il nuovo record sulla tratta Monte Carlo – Venezia, il motoscafo offshore con quattro occupanti a bordo si schiantò contro la diga lunata del Lido.
Tre di loro morirono nell’impatto, tra loro c’era il meccanico 57enne Luca Nicolini originario di Camerino e oggi i suoi familiari hanno chiesto circa 660mila euro di risarcimento. Il tragico incidente nautico avvenne a settembre di tre anni fa.
A bordo del motoscafo offshore partito da Monte Carlo, nel principato di Monaco, con destinazione Venezia c’erano quattro occupanti: il pilota, nonché presidente e consigliere della società (della provincia di Lecco) proprietaria dell’offshore, un pilota olandese, Nicolini, meccanico in campo nautico ed ex compagno di gare del pilota, e un quarto uomo (unico sopravvissuto perché sbalzato fuori dal mezzo al momento dell’impatto nel porto di Venezia). L’obiettivo del team era quello di segnare un nuovo record di navigazione per quel tragitto lungo 1.200 miglia.
L’offshore arrivò a Venezia il 19 settembre stabilendo il record per quel tragitto, ma superato il punto di arrivo il pilota proseguì nella corsa andando a schiantarsi contro la diga lunata del Lido per poi ammarare, naufragata, nei pressi della diga di San Nicolò. L’impatto fu violentissimo, sul posto intervennero i soccorritori ma per i tre occupanti rimasti nel motoscafo non ci fu nulla da fare. All’epoca la Procura di Venezia aprì un procedimento penale per poter effettuare tutti gli accertamenti del caso, poi il fascicolo fu archiviato perché il pilota che era alla guida dell’offshore era morto nell’impatto. Ora i familiari di Nicolini (la mamma, la sorella e il fratello) hanno deciso di intraprendere un’azione civile contro la società proprietaria del motoscafo e tramite i loro legali, gli avvocati Maurizio Vallasciani e Benedetta Pugnali, hanno citato in giudizio la società proprietaria del natante, della provincia di Lecco, chiedendo un risarcimento danni complessivo di circa 660mila euro. Il prossimo anno il procedimento finirà all’attenzione del giudice civile del Tribunale di Lecco.