TOLENTINO – «Sono orgoglioso di aver svolto, nel rispetto delle normative vigenti, il mio incarico di sindaco a supporto dei bisognosi e dei più deboli che non ce l’avrebbero mai fatta a superare la tragedia post sisma». Così l’ex sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, è intervenuto dopo che ieri si è diffusa la notizia dell’indagine a suo carico per abuso d’ufficio. L’avviso di conclusione delle indagini gli era stato notificato il 15 maggio scorso e ora, con il suo legale Olindo Dionisi, sta esaminando gli atti del fascicolo. Si tratta di circa 2.000 pagine in cui i carabinieri della Compagnia di Tolentino con il coordinamento del pubblico ministero Claudio Rastrelli hanno condensato elementi ritenuti probanti a suo carico.
Per la Procura l’allora sindaco Pezzanesi, dal 2017 al 2022, in violazione delle norme sisma e delle varie ordinanze di Protezione Civile nel tempo intervenute, senza alcun atto dispositivo approvato, avrebbe consentito a 46 persone non terremotate (la maggior parte straniere) l’accesso e la permanenza nell’area container di via Colombo, che invece era destinata solamente agli sfollati per il sisma del 2016, cagionando un danno economico di rilevante entità alla pubblica amministrazione per un importo quantificato in 902.840 euro, dei quali 134.918 euro per le spese per il servizio mensa. In più avrebbe autorizzato l’utilizzo dell’area container comprensivo di pasti e alloggio a 14 dipendenti di un’azienda locale, nessuno dei quali avrebbe avuto diritto alla concessione del beneficio, con un danno per la pubblica amministrazione quantificato in 47.518 euro. Soldi che solo successivamente il Comune avrebbe richiesto alla ditta.
«Ho appreso con sorpresa seppur in serenità questa comunicazione – ha commentato l’ex sindaco 64enne – per il semplice fatto che sono orgoglioso di aver affrontato con i miei colleghi amministratori, con i consiglieri, con i responsabili di settore del Comune, e con il direttore generale del Comune stesso situazioni difficilissime generatesi ed acuitesi dopo il gravissimo sisma del 2016 che, comunque, ci hanno visto affrontarle con i giusti criteri e nel rispetto delle normative vigenti. Tutto ciò che abbiamo svolto in tal senso – prosegue Pezzanesi –, era comunque a conoscenza della Protezione civile nazionale che a suo tempo aveva condiviso con noi tutti processi necessari, autorizzandoci, per la costruzione dell’Area emergenziale in via Colombo. Ho dato incarico al mio avvocato Olindo Dionisi di provvedere a tutte le fasi propedeutiche al reperimento dei documenti componenti il fascicolo di questa indagine, dopodiché faremo quanto di nostra spettanza per dimostrare la correttezza del nostro operato».
In chiusura del suo intervento l’ex sindaco ha voluto evidenziare due circostanze: «La prima è che sono orgoglioso di aver svolto, nel rispetto delle normative vigenti, il mio incarico di sindaco a supporto dei bisognosi e dei più deboli che non ce l’avrebbero mai fatta a superare la tragedia post sisma, la seconda è che ho fiducia piena nella magistratura che dovrà esaminare i nostri atti difensivi».
L’indagato dal giorno della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini ha 20 giorni per depositare memorie difensive o chiedere di essere sottoposto a interrogatorio. «Aspetto di leggere gli atti – ha commentato oggi l’avvocato Dionisi –. Ho fatto richiesta di copie, il fascicolo è corposo, si compone di quasi 2.000 pagine. Una volta esaminati gli atti mi confronterò con il mio assistito su quelli che sono gli elementi che l’accusa ritiene fondanti il reato contestato, poi valuteremo la migliore strategia difensiva».