ANCONA – Sono 177 gli interventi di salvataggio eseguiti nelle Marche nel 2022 dagli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico, l’1,7% di quelli eseguiti a livello nazionale (10.367 – +9,8% rispetto al 2021), ma se si considerano anche quelli eseguiti da Icaro 02 con a bordo Tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico la quota sale a 288 (di questi 5 sono stati eseguiti in grotta).
«Un dato in crescita rispetto all’anno scorso – spiega Francesco Gargano, comandante della Stazione di Macerata – dal 2019 ad oggi si è registrata una crescita degli interventi nelle Marche, tanto che nel 2019 erano stati 119, nel 2020 erano stati 125, nel 2021 la quota era stata di 215 interventi e nel 2022 di 288». Un trend in crescita che il capo Stazione di Macerata collega al post pandemia che ha portato moltissime persone a «riscoprire il piacere di recarsi in mezzo alla natura e in montagna».
Nel maceratese, aggiunge «c’è stato un incremento esponenziale delle escursioni alle Lame Rosse e al Lago di Fiastra, percorsi alla portata delle famiglie». Chiaramente il maggior afflusso di persone in montagna, ha aumentato statisticamente anche il rischio e di conseguenza il numero degli interventi. «Solo negli ultimi due giorni di questa settimana – spiega – abbiamo eseguito 5 interventi in zona Frontignano per tre tibie rotte durante lo scialpinismo».
Guardando al dato relativo ai morti nel 2022 c’è stato un calo rispetto al 2021: i morti sono stati 7 nel 2022, mentre nel 2021 erano stati 9. Gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche intervengono anche in attività di supporto agli enti e per la ricerca delle persone con le unità cinofile. Il 50% degli interventi si è concentrato nei mesi estivi, tra giugno (9,5%), luglio (14,6%), agosto (16%) e settembre (10,1%).
Nella maggior parte dei casi le persone soccorse sono uomini, di nazionalità italiana e di età compresa tra i 50 e i 60 anni, persone che per lo più sono rimaste leggermente ferite dopo essere scivolate mentre erano in escursione. Tra le maxi emergenze verificatesi nel Paese, in cui sono stati impegnati gli operatori del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, c’è stata anche quella dell’alluvione avvenuta nel Senigalliese il 15 settembre del 2022, che ha provocato 12 vittime, una donna ancora dispersa (Brunella Chiù) e 50 feriti: gli operatori sono intervenuti nelle ricerche dei dispersi per 21 giorni complessivi.
Le cause degli interventi a livello nazionale sono legate soprattutto a cadute o scivolate (45,9% degli interventi), a incapacità durante l’attività svolta (26,3%) e a malore (13,7%). In misura minore per maltempo (3,7%) e shock anafilattico (0,80%). Le attività che stavano svolgendo le persone soccorse nel Paese sono prevalentemente escursionismo (50,2% dei casi), mountain bike (9,0%, con un trend in forte crescita), sci alpino (7,8%), alpinismo classico (5,4%) e ricerca di funghi (4,2%). Diversi gli interventi anche durante l’attività venatoria (1,1%).
Il comandante della Stazione di Macerata del Soccorso Alpino e Speleologico, Francesco Gargano raccomanda «prudenza nell’affrontare la montagna. Serve la giusta attrezzatura, ma anche una corretta conoscenza del territorio e delle proprie condizioni fisiche: spesso le persone non sono preparate all’uscita che si apprestano a fare, quindi la raccomandazione è quella di affidarsi a figure esperte, come le guide di montagna e gli accompagnatori che organizzano escursioni in sicurezza».