Macerata

Investimenti nell’area del cratere sismico, l’Ue boccia la proroga del credito d’imposta. Acquaroli: «Intervenga Draghi»

Non si dà per vinto il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli. Al rifiuto della Commissione europea di prorogare il credito di imposta per gli investimenti sul cratere sismico risponde portando il caso all'attenzione del governo nazionale

I danni del sisma del 2016

Doccia fredda per la giunta Acquaroli. In particolare per l’assessore alla ricostruzione Guido Castelli. L’Unione Europea avrebbe bocciato la richiesta di proroga del credito d’imposta 2021 per gli investimenti nelle aree del cratere. Al presidente della Regione non resta che appellarsi al premier Draghi. 

La notizia

Al settimo piano di Palazzo Raffaello l’aria è elettrica. La notizia del rifiuto da parte dell’Ue di dare seguito alla richiesta di rinnovo della clausola sul credito d’imposta ha lasciato tutti a bocca aperta.

Francesco Acquaroli

Una sciabolata che produrrebbe un danno gravissimo all’economia delle aree devastate dal terremoto. E la reazione dell’amministrazione regionale è stata di forte preoccupazione e tensione. «Chiederò al premier Draghi di intervenire presso l’Unione Europea – dichiara il presidente Acquaroli –  affinché possa essere accordata una proroga che, tra l’altro, riguarda una misura regolarmente approvata dal Parlamento e sulla cui operatività confidavano centinaia di imprenditori del cratere impegnati in progetti di rilancio delle proprie attività aziendali. Inutile pensare alla rigenerazione socio-economica del territorio afflitto dal sisma quando poi le aziende vengono colpite in maniera così grave ed imprevista». 

La situazione

Ad ottobre la Regione Marche aveva chiesto alla struttura commissariale di farsi parte attiva con il Governo e il Parlamento per il rifinanziamento della misura. Lo aveva fatto attraverso le parole dell’assessore Castelli, e su sollecitazione anche di Confindustria, Ance, e dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Al centro della richiesta, lo stato di attuazione dell’autorizzazione della misura agevolativa per le imprese, che però viene fornita direttamente dalla Commissione Europea. E qui sta il punto. Infatti da oltre un mese si attendeva il parere dell’Ue. Che non fosse scontato, era pure chiaro. Ma un rifiuto così netto ha gettato tutti nello sconforto.

Quindi, ad oggi sarebbe successo questo: «La Legge n. 106 del 23 luglio 2021 di conversione del Decreto Legge c.d. “Sostegni bis” n. 73/2021” – chiarisce l’assessore alla ricostruzione Guido Castelli – aveva disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per gli  investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese localizzate nei Comuni del sisma». Viene da sé comprendere l’importanza di tale opportunità, per un territorio che da quel terribile agosto del 2016 è rimasto cristallizzato nella sua deflagrazione. «Una misura particolarmente efficace di cui la Regione Marche aveva perorato l’estendimento anche al 2022 – continua Castelli -. L’operatività dell’incentivo era però subordinata a un’autorizzazione della Commissione Europea visto che una prima autorizzazione, concessa il 6 aprile 2018, era scaduta lo scorso 31 dicembre 2020. Per l’attuazione della proroga per il 2021, pertanto, era necessaria un’ulteriore autorizzazione da parte della Commissione Europea che, pare, non verrà concessa». Peggio di così non poteva andare. A questo punto non resta che giocare l’ultima carta: l’intervento del presidente del Consiglio.