ANCONA – «L’attacco ad opera dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche contro gli Istituti Storici della Resistenza e dell’Età contemporanea è di una gravità inaudita e inaccettabile». Lo dice il senatore del Pd Francesco Verducci spiegando che «gli istituti storici saranno privati dei docenti che normalmente venivano loro assegnati dall’USR (Ufficio Scolastico regionale, ndr). Poche figure, ma di fondamentale importanza, referenti della didattica e anello di congiunzione con le scuole e il territorio. È un atteggiamento punitivo nei confronti di istituzioni dal grande valore simbolico. Uno sfregio perpetrato dalla più alta istituzione scolastica regionale contro i valori della Resistenza che sono fondamento della Repubblica e della Costituzione Italiana».
La questione era stata sollevata nei giorni scorsi dagli istituti storici di Macerata e Ascoli che avevano diramato una nota congiunta nella quale lamentavano che «per la prima volta, con il nuovo anno scolastico, tutti gli Istituti storici marchigiani della Resistenza e dell’Età Contemporanea saranno privati dei docenti che tradizionalmente venivano assegnati dall’Ufficio Scolastico Regionale, su indicazione degli istituti stessi. Si tratta di figure numericamente esigue (all’inizio 5 poi progressivamente ridotte) – avevano evidenziato – , ma di fondamentale importanza, in quanto referenti della didattica e anello di congiunzione con scuole e territorio delle rispettive province».
«Tutte le istituzioni devono raccogliere la denuncia degli Istituti storici di Ascoli Piceno e Macerata – dice Verducci -. È falsa la motivazione secondo cui la normativa non consentirebbe più il distacco: il Protocollo d’Intesa tra Ministero e Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea prevede tuttora i distacchi di personale. È in atto invece un tentativo deliberato dell’USR Marche di disconoscere il ruolo degli Istituti storici. È un precedente gravissimo contro il patrimonio storico della nostra Repubblica, perpetrato da quell’USR Marche che ha già pesanti responsabilità nella distribuzione dell’organico che espone al rischio di chiusura molte classi nei piccoli comuni dell’entroterra».
Secondo l’Ufficio Scolastico regionale delle Marche invece non c’è «nessuna rottura del rapporto di collaborazione né alcuna preclusione rispetto alle iniziative e ai progetti degli Istituti storici delle Marche. Solo l’impossibilità per legge al distacco dei docenti». «La collaborazione tra l’Usr e istituti storici delle Marche – aggiunge l’Ufficio Scolastico regionale – è sempre stata positiva e volta a ogni possibile collaborazione, prestando sempre attenzione alle iniziative promosse dagli stessi tramite il gruppo progetti nazionali. Il problema è che la legge non consente più il distacco di personale docente di ruolo in maniera continuativa e organica presso altri enti, distogliendoli dall’insegnamento, con oneri a carico dell’erario per la necessità di una loro sostituzione con personale a tempo determinato». Insomma, per l’Usr «nessuna rottura del rapporto di collaborazione né alcuna preclusione rispetto alle iniziative e ai progetti volti a favorire l’insegnamento della storia proposti dagli istituti di storia contemporanea».
«Un elenco degli argomenti da proporre, frutto dell’esperienza dell’Istituto nazionale ‘Ferruccio Parri’ di Milano e degli istituti marchigiani che ad esso fanno capo – prosegue la nota dell’Usr – è stato discusso a inizio estate in un incontro, l’11 luglio, con l’obiettivo di consentirne la valutazione da parte delle scuole nella loro autonomia e il loro eventuale inserimento nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa adottata da ciascuna. Si era di conseguenza in attesa della loro declinazione in una proposta attuativa che definisca, come specificato nella riunione stessa, un piano di lavoro articolato in progetti da proporre alle scuole».
«Secondo l’Usr non rientra peraltro tra le competenze dell’Usr esprimere giudizi in merito al ruolo degli istituti storici e delle loro esperienze, – conclude l’Ufficio scolastico regionale delle Marche – tantomeno volti a un pregiudiziale loro disconoscimento come in effetti mai avvenuto. Si condivide pertanto l’auspicio per l’attuazione del protocollo d’intesa, recentemente rinnovato, tra il Ministero dell’Istruzione e l’Istituto nazionale ‘Ferruccio Parri’ Rete degli Istituti per la Storia della resistenza e dell’Età Contemporanea, nel rispetto del medesimo e ovviamente della norma di legge e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche».