MACERATA – «La prima volta che chiamai Ennio Morricone avevo forse 24 o 25 anni; subito dopo aver detto ‘pronto’ lui mi raccontò una barzelletta per mettermi a mio agio. È una cosa che non dimenticherò mai». Anche il direttore musicale del Macerata Opera Festival Francesco Lanzillotta ha voluto ricordare il grande Maestro Ennio Morricone scomparso oggi a Roma all’età di 91 anni.
«Abbiamo lavorato insieme parecchie volte perché ho diretto spesso la sua musica assoluta e contemporanea in svariati concerti e poi ho lavorato al suo concerto in piazza San Marco a Venezia durante il quale ero assistente alla regia – ricorda Lanzillotta -. Dal punto di vista professionale non posso aggiungere nulla rispetto a ciò che si sa; Ennio Morricone viene ricordato per le sue colonne sonore ma anche come compositore di musica contemporanea e faceva poi parte della Scuola romana iniziata nel Novecento».
«Dal punto di vista umano era un romano, come me, quindi c’era sempre una sorta di ironia di fondo in qualsiasi cosa dicesse fuori dal palcoscenico – lo ricorda con un sorriso il direttore musicale del Macerata Opera Festival -. Ennio Morricone era ironico, simpatico e alla mano con un carattere molto personale dalle mille sfaccettature».
«Un aneddoto? Ricordo che la prima volta che lo chiamai perché stavo studiando una sua partitura e volevo chiedergli dei consigli avevo 25 anni ed ero molto agitato. Non feci in tempo a dire “pronto” che mi raccontò subito una barzelletta; era stato il suo modo di mettermi a mio agio e lo ricorderò sempre».
Difficile pensarlo o dirlo ora ma ci sono degli eredi del grande Maestro? «Io credo che ci siano i grandi compositori e poi ci sono i geni che non possono mai essere equiparati perché il loro linguaggio è personale ed è unico; lui è stato in sostanza l’inventore di una estetica per la musica del cinema e, nonostante ci sia un’ottima scuola, credo che dovremmo aspettare ancora alcuni anni per vedere un altro Ennio Morricone».