MACERATA – “I percorsi culturali del Consiglio d’Europa: promozione di reti locali e identità territoriale nelle Marche”: è il titolo dell’elaborato con cui Annapia Ferrara, laureata dell’Università di Macerata in International Tourism and Destination Management, ha vinto il Premio Economia Marche 2020 promosso dalla Fondazione Aristide Merloni e rivolto a tesi di laurea che affrontano temi di sviluppo e internazionalizzazione delle economie regionali.
Originaria della provincia di Salerno, la studentessa Ferrara ha frequentato la magistrale all’Unimc e ha conseguito il doppio titolo di studio all’Università di Oviedo. «Quando ero lì, nella Pasqua del 2018, con alcuni amici ho fatto il Cammino di Santiago e da quel momento è partita la mia riflessione – racconta -. Un momento durante il quale ci si sente pellegrini e che dà una sensazione davvero bellissima che mi ha permesso di pensare alla mia tesi di laurea e al progetto. Il mio professore Alessio Cavicchi mi ha fatto presente che il Cammino di Santiago è stato il primo itinerario culturale del Consiglio d’Europa; mi sono subito appassionata e ho avuto modo di studiare da vicino, in Lussemburgo, questa grande opportunità datami dalla Comunità Europea attraverso uno stage».
«Da lì mi sono orientata alle risorse delle Marche e tra i tanti spunti che ci potevano essere in un territorio così ricco di bellezze ho scelto la risorsa vitivinicola – continua la studentessa -. Il progetto è quello di creare una strada del vino privata grazie alla collaborazione diretta con l’Università e con l’Associazione Marchigianamente che già propone eventi sul territorio in collaborazione con le varie cantine; sviluppare quindi un’economia locale che si avvicini a quella europea anche grazie agli itinerari culturali d’Europa». Il progetto sarà lanciato entro la fine di luglio.
Un premio arrivato senza dubbio in un momento segnato da tante difficoltà per il turismo e per le bellezze del nostro territorio a causa dell’emergenza sanitaria. «Dal mio punto di vista se da quelle che possono essere delle difficoltà riusciamo a trovare delle opportunità significa che si sta facendo bene – ha continuato Ferrara -. Credo che in tal senso siano molto importanti la flessibilità e l’adattamento riadattando gli eventi con le misure di sicurezza che oggi sono fondamentali».
Il percorso della studentessa Unimc ora continua nelle Marche con il dottorato in “Formazione, Patrimonio Culturale e Territori” dell’Unimc. «Qui sto facendo il dottorato e devo ringraziare moltissimo i miei docenti perché se c’è qualcuno che ha ispirato il progetto e che ha acceso la passione sono stati proprio loro». Proprio ieri la classifica Censis ha riconfermato nella top ten dei medi atenei statali l’Università di Macerata che ci colloca all’ottava posizione e continua a migliorare con un aumenti di ben due punti della valutazione media: da 86,7 a 88,8.
«Questo dato – ha detto il Rettore Francesco Adornato – è in linea con quello che siamo e vogliamo essere: un ateneo di prossimità relazionale e comunitaria, ossia un ateneo che ascolta ed è vicino allo studente, punto cardine del nostro agire quotidiano. In questo periodo, in cui il distanziamento fisico rischia di degenerare in distanziamento sociale, la cura delle relazioni deve essere un obiettivo irrinunciabile, rispetto al quale gli stessi servizi di teledidattica possono essere valorizzati nella loro funzione strumentale. L’Università di Macerata si pone come una sintesi tra innovazione, inclusione e apertura verso la dimensione internazionale, per formare cittadini consapevoli, in grado di interpretare le dinamiche globali e leggere i segnali del futuro, a maggior ragione in questo così difficile e impegnativo contesto».