Macerata

Licenziamenti alla iGuzzini di Recanati, i sindacati: «Pronti a trattare, ma l’azienda ritiri la procedura» – VIDEO

Dopo l'annuncio dei 103 esuberi, c'è stato un primo faccia a faccia con la direzione. Fissata per il 5 ottobre l’assemblea con tutti i lavoratori

I rappresentanti sindacali davanti alla iGuzzini di Recanati

RECANATI – «La nostra prima priorità è quella di garantire e mantenere l’occupazione per i dipendenti. Ora abbiamo 45 giorni di tempo per una consultazione sindacale e ulteriori 30 giorni con la Regione per poter poi andare a concludere la procedura, ma ripeto il nostro obiettivo è conservare i posti di lavoro per queste 103 persone che rappresentano le famiglie del nostro territorio».

Giuliano Caracini, segretario della Femca Cisl, scandisce i tempi che accompagneranno nei prossimi mesi la contrattazione sia dentro che fuori la iGuzzini, dopo che si è diffusa la notizia che l’azienda è pronta ad avviare la procedura di licenziamento per 103 dipendenti.

Le parti sindacali, Cgil, Cisl e Ugl hanno incontrato ieri – 30 ottobre – i vertici dell’azienda per un faccia a faccia che era già fissato da tempo per parlare dell’avvio della cassa integrazione, e si sono date appuntamento alla prossima settimana, al 7 ottobre, per un nuovo confronto, che seguirà quello previsto il 5 ottobre con i lavoratori. «In questo primo incontro è stato sottoscritto un verbale di cassa integrazione ordinaria che consentirà la copertura retributiva per tutti i dipendenti interessati dagli ammortizzatori sociali», aggiunge Caracini. Ma le preoccupazione adesso sono altre.

«Questa situazione era nell’aria da tempo, ma adesso che si sta concretizzando siamo molto preoccupati», ammette Pasqualina Basilicata, referente Cisl all’interno dell’azienda. «Chiediamo il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l’avvio di un confronto su cui siamo disponibili, per trovare soluzioni condivise che mettano al centro il mantenimento dei livelli occupazionali – aggiunge Marco Bracalente, segretario provinciale della Filctem Cgil -, investimenti sullo sviluppo che permettano di rispettare il bilancio senza dove affrontare questa procedura di licenziamento collettivo. Se è necessario utilizziamo altri ammortizzatori sociali». Alla base della scelta dell’azienda, che da due anni è stata acquistata dal gruppo svedese Fagerhult, infatti, c’è un calo del fatturato del 20%. E non ci sarebbe più neanche spazio per un ulteriore ricorso alla cassa integrazione.

«Metteremo in campo tutte le nostre competenze e le nostre forze per evitare al massimo i danni – conclude Roberto Masella, dipendente da 20 anni della iGuzzini illuminazione e sindacalista dell’Ugl -. Abbiamo ascoltato le ragioni dell’azienda, adesso ne parleremo con i lavoratori. Noi difenderemo tutti i posti di lavoro, ma non bisogna essere ipocriti. Se questo non sarà possibile, cercheremo di ridurre al minimo il numero dei dipendenti in esubero».