Macerata

L’Università di Macerata ricorda il professor Omero Proietti con un doppio appuntamento

Due giornate di confronto tra esperti e studiosi sui temi cari al docente UniMc, specialista dell’opera di Spinoza e del pensiero di Uriel da Costa

MACERATA – Un convegno per ricordare Omero Proietti, professore di storia della filosofia all’Università di Macerata, venuto a mancare prematuramente il 4 febbraio dello scorso anno: è quanto propone l’Ateneo per giovedì e venerdì, 23 e 24 maggio proprio nell’aula dedicata al docente scomparso in via Garibaldi 20. “Passione dell’intelletto e levità dello sguardo”, questo il titolo, e prenderà il via in entrambe le giornate alle ore 9 per proseguire fino al pomeriggio, e potrà essere seguito anche online al link https://tinyurl.com/3km5mc6d.

Il pomeriggio di venerdì, alle 16, si terrà uno speciale “Colloquio Eum” dedicato alla presentazione dei molti volumi pubblicati da Omero con la casa editrice dell’Ateneo con gli interventi di Simona Antolini, Paolo Godani, Giovanni Licata, Roberto Mancini, Filippo Mignini.

«Nella sua lunga carriera di ricerca, iniziata con le sue prime pubblicazioni negli ’80, Proietti ha fornito contributi decisivi, di livello internazionale, per lo studio del pensiero e delle fonti di Spinoza e Uriel da Costa. Uomo di grande umanità e straordinaria cultura, che si estendeva ben al di là degli argomenti delle sue pubblicazioni, come è del resto testimoniato dagli argomenti dei suoi corsi universitari, Proietti è stato autore di dieci monografie e decine di saggi», spiega l’ateneo.

La ricchezza dei suoi temi di studio sarà in parte rispecchiata nei due giorni del convegno maceratese in suo ricordo, in cui sono stati invitati a parlare docenti e studiosi che lo hanno conosciuto e hanno collaborato con lui negli ultimi trent’anni, oltre che alcuni giovani che si sono formati con lui.

La produzione scientifica di Proietti si è concentrata sull’edizione critica del “Tractatus politicus” e il  “Compendium grammatices linguae  hebraeae” di Spinoza; la traduzione di diverse opere spinoziane, all’interno del Meridiano curato da Filippo Mignini; l’edizione e traduzione delle opere del marrano portoghese Uriel da Costa; lo studio delle fonti classiche e stoiche del pensiero spinoziano; la ricostruzione dell’immediato contesto storico e culturale di Spinoza, quelle nederlandese del ‘600, con ricerche originali sul maestro di latino di Spinoza, Franciscus van den Enden, e il circolo di amici che hanno permesso la pubblicazione postuma di molte opere spinoziane, tra cui Pieter van Gent e Lodewijk Meyer. Ha inoltre studiato il pensiero e l’ermeneutica di Leo Strauss, approfondendo il tema straussiano del problematico rapporto tra filosofia e politica anche in altri pensatori moderni, da Lessing a Nietzsche a Giovanni Gentile.

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