MACERATA – Si è spento all’età di 86 anni il giornalista, opinionista e critico televisivo Giancarlo Liuti. Nato a Jesi nel 1933, dal 1948 ha sempre vissuto a Macerata dove è stato capo della redazione de Il Carlino dal 1965 al 1970. È stato poi responsabile della redazione regionale per un anno e successivamente inviato in Italia e all’estero fino al 1996, anno in cui è andato in pensione. Liuti, nel 1987, aveva ricevuto il premio “Giornalista dell’anno”.
Liuti, nel 2018, durante la cerimonia del Laureato dell’Anno di Macerata, era stato premiato con il Premio Alumni. Il giornalista aveva insegnato a Unimc Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa.
Era malato da qualche tempo e si è spento con al fianco la moglie Giovanna.
«La sua scomparsa è una perdita dolorosa per il nostro Ateneo, che ha avuto l’onore di contarlo tra i propri docenti, per il mondo del giornalismo, ma, soprattutto, per Macerata tutta: una città che ha saputo interpretare in modo critico e affettuoso. Era un uomo senza pregiudizi, che dialogava con tutti» il commento del Rettore di Unimc Francesco Adornato.
«Il mondo del giornalismo e l’intera città di Macerata oggi sono in lutto per la scomparsa di Giancarlo Liuti, caporedattore e inviato speciale de Il Resto del Carlino, premio del giornalismo italiano, una penna straordinaria, una persona discreta e acuta che ci ha lasciato nella giornata di ieri». Sono le parole del sindaco Sandro Parcaroli che ha espresso anche a nome dell’intera città sentimenti di cordoglio alla famiglia, alla sua signora Giovanna Marchetti, apprezzata insegnante, e ai colleghi giornalisti che hanno perso un punto di riferimento e un maestro stimato. Giornalista tra i più prestigiosi in Italia, dotato di grande e raffinato umorismo, sempre discreto ma acuto nelle sue analisi e commenti, Giancarlo Liuti amava molto la sua città di adozione, Macerata, che non ha mai voluto lasciare neppure per testare nazionali prestigiose.
«Attento alla politica, alla società e alla persona, la sua penna era sempre costruttiva e stimolante, un acuto osservatore delle dinamiche sociali e umane, un uomo colto e riservato, un maestro e un punto di rifermento per il giornalismo, non solo locale», aggiunge Parcaroli sottolineando che il suo nome e la sua persona sono state legate anche al Comune di Macerata, dove suo fratello Fabrizio, anch’egli scomparso qualche anno fa, ha diretto negli anni 80/90 l’Ufficio stampa istituzionale.