Macerata

Lutto a Unimc per la scomparsa di Maurizio Migliori, ex docente di Storia della filosofia

Il ricordo del rettore John McCourt: «Docente di riconosciuta competenza e grande passione». Il direttore di Studi Umanistici Roberto Mancini: «Studioso brillante, insegnante amatissimo»

MACERATA – Cordoglio all’Università di Macerata per la scomparsa del prof. Maurizio Migliori. Ottant’anni compiuti il mese scorso, è morto ieri, venerdì 10 novembre, fino al 2015 era stato docente di Storia della filosofia. «A nome dell’intera comunità accademica e mio personale – ha voluto sottolineare il rettore John McCourt -, esprimo il più profondo dolore per la scomparsa del collega, professore Maurizio Migliori, uno dei più illustri membri della Scuola Filosofica Maceratese, docente di riconosciuta competenza e grande passione che ha conquistato tanti giovani allo studio della filosofia. L’Ateneo tutto si unisce commosso al lutto della famiglia». 

Nato il 5 ottobre 1943, laureatosi in filosofia con lode alla Cattolica di Milano dove ha conseguito la specializzazione, dopo anni di docenza nei licei, il prof. Migliori ha insegnato nella Facoltà di Lettere e Filosofia, poi nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata dal 1991 al 2015. Tra le sue numerosissime pubblicazioni ci sono la monografia complessiva sul pensiero platonico in due volumi “Il disordine ordinato. La filosofia dialettica di Platone” e “Il Sofista di Platone. Valore e limiti dell’ontologia” editi da Morcelliana; “Platone, Filebo” per Bompiani e “Platone, Parmenide” per Rusconi.

 E proprio il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini ha espresso il proprio cordoglio: «Maurizio Migliori è stato non solo uno studioso brillante e un grande conoscitore di Platone, ma anche un insegnante appassionato, amatissimo da chiunque abbia frequentato le sue lezioni. Ha fondato una Scuola Maceratese di Storia della filosofia antica che si segnala per la fecondità scientifica e per l’apporto originale dato alla Scuola di Tübingen-Milano nel campo degli studi platonici. Egli stesso, al momento del pensionamento, scrisse che il suo lavoro non sarebbe rimasto chiuso nei libri, perché si sarebbe sviluppato “nella viva intelligenza di altre persone, che aprono il discorso ad esiti che un vecchio non può nemmeno prevedere, ma che altri giovani utilizzeranno per la loro crescita umana e culturale”. Maurizio – ha concluso Mancini – continua a mantenere la parola. Esprimo alla sua famiglia la vicinanza e la riconoscenza di tutto il nostro Dipartimento». I funerali saranno celebrati a Cantù, in provincia di Como, lunedì 13 novembre alle 10 nella chiesa di San Michele. 

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