MACERATA – Quindici milioni di euro per riqualificare la zona di Fontescodella-Torregiana. E’ stato l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, affiancato dall’assessore Marco Caldarelli, a spiegare gli interventi finanziati dal Pnrr che permetteranno di dare «una visione a una parte della città che è stata sempre caratterizzata da una serie di opere occasionali come, ad esempio, la galleria delle Fonti o il palazzetto, e per questo in cerca di una nuova definizione». Definizione che la nuova amministrazione ha cercato di dare proprio accedendo ai fondi ministeriali. «Era ottobre 2020, quando, poco dopo il nostro insediamento e in un momento in cui avevamo il persone degli uffici decimato dal Covid, è uscito il bando per la Qualità dell’abitare (Pinqua) – spiega l’assessore Iommi -, ma non abbiamo voluto perdere quella che ritenevamo un’occasione. Abbiamo presentato tre diversi progetti: la zona A relativa a via Pace-via Zorli per il raddoppio della viabilità esistente nell’ambito della quale verranno anche abbattute e ricostruite le 8 palazzine di via Pantaleoni – ha spiegato Iommi -, la zona B relativa alla zona Torregiana-Fontescodella e la zona C per via Trento-corso Cavour. Per il momento è stato finanziato quello relativo alla zona B, ma contiamo che se saranno sbloccati ulteriori fondi potranno essere finanziati anche gli altri».
Fulcro dell’intervento sarà la realizzazione di 20 alloggi di edilizia popolare nell’area di via Valerio (per un importo di 3.384.000 euro), dove si trovavano gli impianti del Cus dell’Università che si è, invece, trasferita nella zona di viale Indipendenza. L’assessore, poi, contesta le critiche arrivate dall’opposizione su un’altra tranche dell’intervento sull’ex chiesa Torregiana, per cui sono previsti 2,8 milioni. «Non si tratta del recupero di un rudere, ma di una memoria storica della città – spiega Iommi -. Di questa chiesetta, ormai sconsacrata dal 1860, andremo a recuperare solo la facciata per incastonarla in una struttura, di vetro e ferro, che vogliamo adibire a museo della città». Ulteriori fondi (300mila euro) serviranno per il recupero della fonte Maddalena, 150mila euro per il recupero strutturale dell’ingresso del varco sotterraneo che dalla zona di Fontescodella arrivava fino all’ex convento di San Domenico (oggi Convitto) e 1.460mila euro per il collegamento dei vari percorsi. Altri due milioni, invece, saranno destinati alla parte sportiva, con la realizzazione di due campi da padel, una palestra per attrezzistica, spogliatoi e la chiacchierata pista da sci in sintetico. «Si tratta di un progetto reversibile che non prevede consumo di suolo, perché concretamente è un rotolo sintetico, microforato, steso sul terreno per realizzare una pista per l’avvio alla pratica dello sci dei bambini – ha aggiunto ancora l’assessore -. La pista sarà lunga non più di 90-100 metri e utilizzerà la pendenza naturale del terreno. per di più mi hanno spiegato che in Italia, oramai, lo sci è il terzo sport nazionale e, anche nella nostra provincia, ci sono almeno 8mila persone che dedicano almeno quattro giorni alla pratica sciistica. Questo intervento, che credo sia stato uno dei maggiormente presi in considerazione dal Ministero per concedere il finanziamento, ci permetterà di sistemare quella che oggi è una zona incolta».
L’assessore non sfugge, però, a un commento sulle critiche che stanno emergendo attorno alla realizzazione di questa pista da sci, tra cui la petizione on line avviata dal consigliere 5 Stelle, Roberto Cherubini. «Guardando a chi l’ha realmente sottoscritta – conclude Iommi con una battuta – vediamo che il 50% delle firme arrivano da gente sparsa da Milano a Melbourne. Per cui possiamo dire che il mondo ci osserva».