Macerata

Macerata: «200.000 euro o dico a mio marito della nostra relazione», 41enne a giudizio

Una moldava di 41 anni è accusata di tentata estorsione nei confronti del figlio dell'anziana che assisteva. La difesa: «Accusa inconsistente, a dibattimento dimostreremo tutte le sofferenze subite da questa ragazza»

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Avrebbe minacciato il figlio dell’anziana che assisteva: «Se non mi dai 200.000 euro, racconto a mio marito la nostra relazione sentimentale». A giudizio una moldava di 41 anni, accusata di tentata estorsione. La difesa: «L’accusa è oggettivamente inconsistente, dimostreremo tutte le sofferenze subite da questa ragazza a dibattimento».

L’avvocato Andrea Tonnarelli

Si è svolta ieri in Tribunale a Macerata l’udienza preliminare a carico della donna davanti al gup Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Enrico Barbieri. La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Andrea Tonnarelli chiedendo 50.000 euro di risarcimento per i danni morali subiti. Il legale dell’imputata, l’avvocato Sandro Giustozzi, non ha voluto chiedere riti alternativi e per la donna è stato disposto il rinvio a giudizio. Il processo a suo carico si aprirà il 12 maggio 2023. La vicenda risale ad aprile del 2020. All’epoca la moldava lavorava come assistente domiciliare della madre del maceratese, sarebbe stato allora, secondo l’accusa, che lei avrebbe chiesto a lui 200.000 euro con la minaccia che se non avesse pagato, avrebbe rivelato a suo marito della loro relazione sentimentale. L’indagine era partita a seguito della denuncia di lui. A coordinare le indagini fu il pubblico ministero Vincenzo Carusi che, a conclusione degli accertamenti, chiese l’archiviazione ritenendo che l’accusa non fosse sostenibile in giudizio. Il legale del denunciante, però, presentò opposizione e nell’udienza fissata dinanzi al gip Giovanni Manzoni il giudice dispose l’imputazione coatta.

L’avvocato Sandro Giustozzi

Nel frattempo anche la donna aveva denunciato il maceratese: per violenza sessuale e aveva riferito anche di aver notato lividi sul corpo dell’anziana. A seguito di quelle dichiarazioni si aprirono due procedimenti a carico dell’uomo: uno per violenza sessuale (chiuso con un non luogo a procedere disposto dal gup) e uno per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre (archiviato). Sul procedimento di ieri per tentata estorsione il legale Giustozzi ha puntualizzato: «L’accusa è oggettivamente inconsistente. Era stato lui a proporre alla mia cliente di darle quella cifra, sarebbe stato un prestito per aiutarla a comprare casa. Poi però avrebbe deciso di non darle più quei soldi e lei le aveva risposto «Ne parlo con mio marito». Non c’è stata alcuna minaccia, tra l’altro, la mia cliente si esprime anche male in italiano. Nel corso del dibattimento – ha poi aggiunto il legale –, anche attraverso i testimoni, dimostreremo l’infondatezza delle contestazioni e tutte le sofferenze subite da questa ragazza».