ANCONA – L’Accademia di belle arti di Macerata compie 50 anni. Cinquant’anni di arte, di storia, di pittura, di restauro e di sculture. Ma ad entrare in gioco, in 50 anni, sono anche l’innovazione tecnologica e il design, la fotografia e la scenografia, in un contesto che mette da sempre «al centro gli studenti».
In una maratona di eventi per celebrare mezzo secolo di storia – l’ultima mostra “Libri in gioco” ha inaugurato il 2 luglio alla Mole Vanvitelliana di Ancona – abbiamo chiesto alla direttrice, Rossella Ghezzi, docente, pittrice e graphic design, come sia cambiata la sua accademia: «Negli anni, si è modificata tanto, non saprei immaginarla nei prossimi 50 anni, tuttavia è necessario mettere le basi per una nuova trasformazione, poiché l’accademia è stata ed è un luogo in cui si svolgono ricerca e sperimentazione, un luogo dove non si può che pensare a un futuro in continuo cambiamento».
Insistiamo: come vede l’accademia tra 50 anni? «È difficile pensarla, ma sicuramente gli intenti sono quelli di adeguarci al cambiamento delle nuove generazioni e di dare spazio all’innovazione che è tecnologica ma anche e soprattutto di pensiero. Senza per questo dimenticare il valore del nostro patrimonio culturale, artistico e storico».
«Il corso di pittura, ad esempio, si sta adeguando a percorsi più coerenti anche con quanto gli scenari professionali attuali richiedono. Oggi, l’accademia ha una fisionomia e un’identità molto definita, di cui si riconoscono le peculiarità del fare e del pensare, appunto la prassi e la teoria che la rendono una realtà di formazione attenta al mondo professionale di qualità in tanti ambiti sempre connessi al valore dell’arte e del patrimonio. Una volta – spiega Ghezzi – l’accademia era il luogo in cui si formavano artisti, ora si formano sempre più artisti e professionisti, pure in altri ambiti: parliamo di design, di fotografia, di multimediale, di scenografia, di restauro».
Oggi – prosegue la direttrice – «l’artista deve essere capace di passare da un ambito all’altro, una persona pronta alla sperimentazione. Se originariamente le accademie avevano corsi tradizionali di sola pittura, scultura e decorazione, adesso non esistono più confini. Un artista deve conoscere il proprio ambito, ma anche tutta la modalità di approccio all’arte, di progettazione e di previsione. Deve possedere una competenza ampia e ricca di spunti differenti. Insomma, serve essere grandi ricercatori e sperimentatori, occorre studiare e mettersi alla prova, anche in ambiti differenti. Non è più possibile canalizzare l’artista verso un unico settore».
Intanto, per celebrare l’arte e gli artisti, sarà possibile visitare, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, fino al 2 settembre, la mostra “Libri in gioco Segno, materia, immagine e luogo”. Gioco e arte, due situazioni da sempre in dialogo. L’accademia, non a caso, ha scelto il tema del gioco per celebrare i 50 anni di vita. Istituita nel dicembre del 1972 e attiva con i primi corsi nel 1973, oggi – nel 2023 – ha organizzato perfino un incontro col direttore creativo Tony Chambers. Il 14 luglio, Chambers sarà infatti ospite in occasione della presentazione del progetto The Wow House, a cura degli studenti di Interior, Fashion, Light e Graphic design.
E ancora mostre, ma stavolta a Macerata, alla Gaba.Mc, la galleria dell’accademia. Qui, è in corso ed è possibile visitare, fino al 23 settembre, l’esposizione intitolata “Quasi per gioco” dedicata alle arti di Paola Pallottino. A San Severino Marche, dal 15 luglio al 2 settembre 2023, al palazzo Servanti Confidati, arriverà la mostra “Il gioco delle parti fra scultura, pittura e restauro”, a cura dell’istituto di restauro delle Marche. A Grottammare dal 23 luglio ci sarà la mostra curata dalla Scuola di fumetto presso il museo dell’illustrazione contemporanea e nello stesso tempo sarà avviata la terza edizione del simposio di scultura. Infine, la mostra ad Ascoli Piceno degli studenti di fotografia, ospitata nell’ambito del festival del reportage, è stata prorogata su richiesta del Museo Licini.