Macerata

Macerata ricorda il quarto anniversario della morte di Pamela Mastropietro: «Una brutalità che non va dimenticata»

Il 29 gennaio 2018 la 18enne romana fuggì dalla comunità di Corridonia in cui era ospitata e due giorni dopo il suo corpo fu ritrovato martoriato in due valigie. L'omaggio del Comune

MACERATA – Sono passati quattro anni da quando Macerata è piombata in un orrore che non avrebbe più potuto dimenticare. Era il 31 gennaio 2018, infatti, quando all’interno di due valigie abbandonate a Casette Verdini, una frazione di Pollenza a pochi chilometri da Macerata, venne ritrovato il corpo martoriato di Pamela Mastropietro, la 18enne romana che due giorni prima il 29 gennaio era scappata da una comunità di Corridonia.

A poche ore dal ritrovamento del cadavere di Pamela, i carabinieri fermarono un nigeriano di 29 anni, Innocent Oseghale. Le telecamere di una farmacia dove aveva comprato una siringa, lo avevano inquadrato in compagnia di Pamela. Lui provò a negare ma durante la perquisizione nella sua abitazione di via Spalato 104, vennero ritrovati gli abiti della vittima sporchi di sangue. Da quel momento sono emersi tutti i particolari più agghiaccianti che portarono alla morte di Pamela il 30 gennaio 2018, in quella che venne ribattezzata la “mansarda degli orrori”. Secondo le ricostruzioni fatte successivamente Pamela avrebbe incontrato Oseghale ai giardini Diaz, dove era arrivata dopo aver ottenuto un passaggio in taxi, e da lì lui l’avrebbe convinta a seguirla nel suo appartamento in via Spalato, dove ci fu la mattanza.

In questi anni la città non ha mai dimenticato quanto accaduto alla 18enne e, prima è stato realizzato un piccolo spazio di ricordo proprio nel giardinetto dell’abitazione dove ancora oggi ci sono le foto della ragazza e dove sono in molti a fermarsi per una preghiera, mentre lo scorso anno la nuova amministrazione comunale ha voluto scoprire una targa ricordo ai giardini Diaz, in quel luogo da cui tutto sarebbe partito. E proprio in questi giorni l’amministrazione si è ritrovata davanti a quella targa per ricordare la tragedia di Pamela. «Macerata ha vissuto, con la morte di Pamela Mastropietro, una vicenda orribile che ha scosso la sensibilità dell’intera comunità in modo indelebile – ha detto il vicesindaco Francesca D’Alessandro -. Non possiamo dimenticare la brutalità con cui è stata assassinata una giovane donna che, come tanti giovani, tentava di trovare un senso e un futuro alla propria esistenza. Ricordare Pamela è doveroso, ricordarla significa anche rinnovare l’impegno delle istituzioni e della cittadinanza ad arginare sempre di più i fenomeni di violenza verso le donne, ad attenzionare il mondo dei giovani da tutti quei pericoli che ostacolano la loro crescita serena e il loro diritto a un futuro appagante».

Il ricordo dell’amministrazione e del Consiglio delle donne per Pamela Mastropietro

Presenti alla cerimonia, oltre al vicesindaco, anche alcune rappresentanti del Consiglio delle donne. «Ricorre l’anniversario della morte di Pamela Mastropietro, il cui brutale omicidio ha scosso la comunità – ha aggiunto la presidente del Consiglio delle donne, Sabrina De Padova -. Una violenza orribile e inenarrabile sul corpo di una giovane donna; una ragazza fragile che forse la nostra società non si è mostrata pronta a proteggere. Le morti e le aggressioni di donne sono un bollettino di guerra e la situazione, purtroppo, non tende a migliorare. Ritengo sia necessario educare le nuove generazioni al rispetto, alla valorizzazione delle differenze e della parità di genere in termini di linguaggio, espressioni e atteggiamenti per contrastare gli episodi sempre più frequenti di violenza
contro le donne».

Nel frattempo è stata rinviata al 23 febbraio, per un legittimo impedimento del difensore, l’udienza fissata il 14 gennaio scorso in Cassazione del processo che vede imputato Innocent Oseghale, già condannato all’ergastolo in primo grado e in appello.