Macerata

Macerata: 12 aperture nel 2024, poche le chiusure. Romano, commercianti del centro: «I giovani stanno investendo»

Il presidente dei commercianti del centro Romano ha fatto il quadro della situazione. Successo per "Osteria Agnese", chiude i "Macerati"

Giuseppe Romano - Associazione Commercianti Centro Storico Macerata
Giuseppe Romano - Associazione Commercianti Centro Storico Macerata

MACERATA- Dodici nuove aperture nel solo 2024. Una dopo l’altra, senza clamori, ma con forza e determinazione. E, dato non trascurabile, a fronte di pochissime chiusure. Questo è ciò che sta realmente accadendo nel centro storico di Macerata. A confermarlo è Giuseppe Romano, presidente dell’Associazione Commercianti del Centro Storico, che parla con i fatti in mano: «In un anno abbiamo registrato una crescita concreta. Non stiamo parlando di prospettive, ma di ciò che è già successo».

La novità più interessante? Molte delle nuove attività sono state avviate da giovani imprenditori. Ragazzi e ragazze che hanno scelto di investire nel cuore della città, con progetti chiari, stili distintivi e una voglia evidente di costruire qualcosa di stabile. «Sono arrivate nuove energie – afferma Romano – e si sono inserite con naturalezza, con idee precise e ben organizzate. Chi apre oggi sa dove vuole andare».

Un centro che attrae, perché è tornato ad avere valore

Non si tratta solo di numeri: la qualità delle aperture racconta un centro che non viene più visto come “spazio difficile”, ma come un’opportunità reale. Dalla moda all’estetica, dalla ristorazione ai servizi, le attività nascono con l’obiettivo di restare, crescere e fare squadra. «Chi viene qui non lo fa per provare – spiega Romano – ma perché ha valutato, studiato e deciso con convinzione. Questo significa che il centro ha ripreso un valore concreto».

Giovani protagonisti di un cambio di passo

«C’è una generazione nuova che non ha paura – aggiunge Romano –. Vede nel centro storico non il passato, ma un futuro da costruire. E il loro approccio è moderno, veloce, strutturato. Portano format nuovi, parlano il linguaggio delle persone, sanno usare bene i social e curano ogni dettaglio. Sono la conferma che qui si può fare impresa anche partendo da zero».

L’appello: «Basta essere tifosi delle chiusure. Il centro ha bisogno di protagonisti»

Romano lancia un appello chiaro e diretto: «Bisogna smettere di essere tifosi delle chiusure, in attesa di poter poi puntare il dito su qualcuno. Il centro storico non si vive con la critica, ma con la presenza. Basta una passeggiata, un saluto a un amico, un caffè preso con calma, un incontro improvvisato sotto i portici. Non è necessario acquistare ogni volta, ma è fondamentale esserci. Rendere il centro un punto di riferimento reale per tutta la città. Il resto viene da sé».

Il presidente Romano ha aggiunto: «Abbiamo i segnali. Ora trasformiamoli in abitudine. Quando i numeri parlano da soli – conclude – bisogna avere il coraggio di leggerli nel modo giusto. Qui non c’è da rincorrere teorie: ci sono aperture, c’è entusiasmo, c’è voglia di fare. È questo il nostro centro. E oggi merita fiducia, visione e continuità».

“Macerati Spiriti Conviviali” chiude il 31 maggio: «Smarriti in un posto buio che non ci appartiene più»

Per tanti nuovi giovani che investono nel centro storico, c’è anche chi, in questo 2025, ha deciso di chiudere. Si tratta di “Macerati Spiriti Conviviali”, l’attività che chiuderà i battenti in Piazza della Libertà il prossimo 31 maggio. Una scelta dettata da un netto cambiamento in questo settore: «La nostra storia – spiegano – si infrange contro scogli duri che abbiamo provato a scalfire in tutti i modi. Abbiamo resistito, cercando di trasmettere il nostro spirito e quello dell’artigianalità, ma ci siamo ritrovati smarriti in un posto che non ci appartiene più. Un posto buio, fatto di vini convenzionali, birre “doppio malto” (se qualcuno ha mai capito davvero cosa sono, ce lo dica, per favore), cocktail improvvisati e troppa arroganza».

I titolari di “Macerati Spiriti Conviviali”
I titolari di “Macerati Spiriti Conviviali”

“Osteria Agnese”: «Centri commerciali piuttosto che attività familiari? Stipendi sempre più bassi»

Nuove attività dunque e giovani imprenditori stanno prendendo sempre più piede nel centro storico di Macerata, ma la tradizione resiste in modo importante tra le mura dell’Osteria Agnese, fondata dai genitori di Mattia Baldoni circa 20 anni fa: «C’è sempre mia mamma che dirige un po’ il tutto! Cuciniamo cibi tipici – svela -, quindi “le classiche” di una volta: vincisgrassi, trippa, coratella, fagioli e cotiche, tutte queste cose che si sono un po’ perse nel corso degli anni».

Baldoni sulle chiusure che si stanno verificando nel centro in questo periodo storico aggiunge: «Ci sono tanti centri commerciali in cui c’è di tutto (anche se magari la qualità è migliore), tanta gente li preferisce piuttosto che valorizzare la attività storiche e familiari, che dunque fanno fatica. Un grandissimo motivo? C’è più risparmio, gli stipendi sono sempre più bassi, quindi le persone scelgono bene come e quando spenderli, cercando di eliminare le spese superflue. Prima magari andavi a cena fuori tre volte a settimana, ora una ogni 10 o 15 giorni».

L’Osteria Agnese riesce a tenere sempre una buona linea di lavoro: «Abbiamo anche tante ditte, che per i costi contenuti, vengono a mangiare tutti i giorni, riusciamo ad avere una continuità di persone quotidianamente. Nel fine settimana, cucinando cibi tipici, la gente ci viene a cercare, abbiamo inoltre l’asporto, che da sempre è stato il nostro valore aggiunto, il nostro punto di forza, siamo partiti proprio così». 

Mattia Baldoni
Mattia Baldoni