MACERATA – Ha rigettato gli addebiti dicendo di essere lei la vittima, il giudice ha convalidato l’arresto ma non ha disposto alcuna misura. Prossima udienza il 20 febbraio. Si è celebrata oggi in Tribunale a Macerata l’udienza di convalida dell’arresto della 47enne maceratese finita in manette martedì scorso per rapina. L’accusa è quella di aver aggredito un 33enne in strada e di avergli strappato una catenina dal collo. «Non è il mio compagno – ha detto oggi in aula la donna –. Mi ha preso 100 euro, quando ci siamo incontrati glieli ho richiesti e lui mi ha aggredita. La sua catenina? Non lo so come è finita nella mia borsa, era aperta».
La lite era scoppiata nel primo pomeriggio di martedì in via Carducci, qualcuno aveva chiamato il 112 e sul posto era intervenuta una pattuglia della Squadra Mobile. Dopo aver identificato le parti coinvolte, la 47enne e un 33enne, e aver sentito dei testimoni, gli agenti avevano condotto la coppia in questura. Il giovane aveva dichiarato di essere stato poco prima aggredito e malmenato al viso con uno schiaffo dalla 47enne che poi lo aveva derubato della catenina strappandogliela con violenza dal collo. La donna era stata quindi perquisita e nella sua borsa i poliziotti avevano trovato la catenina.
Oggi in aula la 47enne ha dato un’altra versione: ha riferito che in precedenza il 33enne le aveva preso 100 euro, martedì stava andando in chiesa quando lo aveva incontrato in via Carducci, gli aveva richiesto indietro i soldi, lui avrebbe iniziato a insultarla e sarebbero arrivati alle mani. «La catenina gliel’avrà strappata involontariamente nella concitazione del momento – ha spiegato l’avvocato Mauro Chiariotti a margine dell’udienza -, ha detto di non sapere come sia finita nella sua borsa che era aperta». Dopo la convalida dell’arresto il giudice ha rinviato al 20 febbraio per la discussione della direttissima, l’avvocato Chiariotti ha anticipato la volontà di chiedere l’abbreviato condizionato all’escussione di due testimoni.