MACERATA – «Ah la Patria! È facile riempirsi la bocca di onore patriottico e di belle parole sul coraggio dei militi della prima Guerra mondiale quando si fanno le intitolazioni. Poi c’è da capire il senso di quello che si proclama e i rappresentanti di questa maggioranza non danno segno di aver capito molto di cosa sia l’onore e la correttezza istituzionale». A segnalare lo scivolone istituzionale da parte della giunta durante la cerimonia per l’inaugurazione del monumento dedicato al Milite ignoto, è la consigliera Ninfa Contigiani (Pd).
Nel corso della celebrazione che si è svolta ieri (4 novembre), nel giardino del palazzo comunale di viale Trieste, infatti era prevista la lettura della storia di Maria Bergamas ricostruita dalla professoressa Daniela Meschini. Lettura che, però, non c’è stata, senza che nessuno ne abbia comunicato le motivazioni. «Per la cerimonia, il Consiglio delle donne aveva reso disponibile un contributo della prof.ssa Meschini, che servisse a riportare l’attenzione sulle donne che per fare la Patria hanno perso padri, mariti e figli, i tanti figli anche dispersi che il Milite ignoto rappresenta tutti – spiega la Contigiani -. Il contributo è ben accetto, ci hanno detto – e poi più in sordina – per porre fine alle diatribe tra assessore e assessori che sgomitano per parlare insieme al sindaco, ci dicono che sarà lui e solo lui a parlare, quindi anche la storia di Maria Bergamas ricostruita da Daniela Meschini verrà letta da lui».
Accordo raggiunto, quindi, sembrerebbe. Ma poi qualcosa durante la cerimonia a quanto pare è cambiato perché della storia di Maria Bergamas non c’è traccia, c’è solo un passaggio nel discorso del sindaco in cui si fa genericamente riferimento alle tante donne mogli, madri, sorelle che hanno perso i loro cari, ma hanno contribuito alla ricostruzione del Paese. «La cerimonia si avvia, le dichiarazioni formali finiscono, il vescovo benedice la stele e nulla più. Con totale scorrettezza istituzionale le donne sono state sbadatamente ringraziate, senza che una sola parola di spiegazione abbia preceduto il fatto – conclude la consigliera Contigiani -. Inadeguatezza e ipocrisia sono tratti traditi da sempre più atti e comportamenti di questa compagine amministrativa, troppo presa a beccarsi al proprio interno, per rendersi conto della dignità che il ruolo istituzionale richiede. Si è mai vista una cerimonia ufficiale senza un programma definito stampato e diffuso prima? Ci sarà un’anima nera in giunta che induce questi pateracchi o sono solo un’armata Brancaleone incapace di rispettare le proprie parti? Il Consiglio delle donne è nello Statuto cittadino, è presieduto da una consigliera comunale di maggioranza, ha in seno tutte le rappresentanti donne della maggioranza stessa che, insieme alle altre, hanno definito la proposta fatta. Quel che è peggio, in tutto questo, che non hanno avuto neanche il coraggio di mandare una mail comunicando una decisione di rifiuto, che sarebbe stato discutibile forse, ma di certo più onorevole».