MACERATA – «Siamo molto preoccupate per la scelta dichiarata dall’assessora alla scuola Katiuscia Cassetta di voler chiudere i punti cottura nelle mense scolastiche di cinque scuole comunali – Mameli, Villa Serra, Frank, De Amicis e Natali -, che saranno sostituiti con il catering da altre scuole. Sostiene che sia una scelta per una maggiore efficienza e non ci sarà una diminuzione di qualità. Ma è evidente che la ragione di questa scelta è solo economica, un taglio degli investimenti sulla qualità dei servizi pubblici».
Non si ferma la polemica in città sulla nuova sperimentazione all’interno delle mense scolastiche che il Comune avvierà da marzo e, dopo la petizione on line avviata da alcuni genitori, anche l’ex vicesindaco Stefania Monteverde e la coordinatrice del gruppo Macerata Bene Comune, Lina Caraceni, esprimono la loro preoccupazione per un servizio di eccellenza che rischia di essere smantellato, con la conseguente perdita anche di posti di lavoro.
«Siamo preoccupati perché le MenseVerdiBio sono un’eccellenza costruita negli anni dall’amministrazione di centrosinistra grazie all’inserimento del biologico al 90%, filiera corta, confronto con i comitati dei genitori, cucine interne, personale comunale, tutti elementi che hanno portato le mense di Macerata, nel 2019, tra le 10 migliori d’Italia secondo il Ratiking dei menù scolastici di Foodinsider – spiegano le due esponenti di Macerata Bene Comune -. Pensiamo che una scelta come questa comporterà un taglio al personale di cucina che ha sempre collaborato anche all’educazione alimentare per la crescita dei bambini. È evidente che ci si avvia a tagliare posti di lavoro pubblici e ad aumentare le esternalizzazioni con imprese private. Chiediamo all’amministrazione di convocare subito i comitati dei genitori e i dirigenti scolastici, perché è giusto che le famiglie e le scuole sappiano che cosa sta accadendo.