MACERATA – Dopo cinque anni dal terremoto, la comunità di Sforzacosta ritrova la sua chiesa. È in programma sabato (20 novembre), infatti, la riapertura della chiesa di San Giuseppe ferita dal sisma del 2016, che aveva costretto la Diocesi a chiuderla e a cercare una soluzione tampone utilizzando una tensostruttura.
Ma ora, finalmente terminati i lavori di recupero, la frazione potrà tornare a riavere uno spazio di preghiera e di ritrovo della comunità. Alle 17, all’interno della chiesa, verranno illustrati i lavori fatti alla presenza del direttore dell’Ufficio speciale Ricostruzione, Stefano Babini e, alle 18, seguirà la messa presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi.
«La chiesa di San Giuseppe, danneggiata dal sisma 2016, è stata messa in sicurezza così come previsto dall’ordinanza commissariale 32 del 2017 – spiega Giacomo Alimenti segretario dell’ufficio Sisma della Diocesi -. Il progetto è stato redatto dallo studio Ruffini di Tolentino, in collaborazione con l’ingegner Aldo Tuzio, su coordinamento del nostro ufficio Sisma. I lavori sono stati eseguiti dalla “Edilizia Azzacconi srl” e la Diocesi ha integrato con fondi propri le risorse stanziate dall’ordinanza commissariale, per l’integrazione delle opere di completamento come la rifunzionalizzazione degli impianti, il restauro dell’organo e tutte le opere di finitura».
Per l’intervento di messa in sicurezza dell’intera struttura erano stati stanziati 257mila euro e ulteriori fondi, poi, sono stati integrati dalla Diocesi per l’organo e le finiture. I lavori sono stati consegnati a luglio del 2019 e si sarebbero dovuti concludere entro un anno, ma il Covid ha inevitabilmente rallentato gli interventi. Ma ora il momento è arrivato e la comunità potrà riappropriarsi di questo luogo simbolo.