MACERATA – Non si spegne in città il dibattito sulla riorganizzazione avviata dal Comune in alcune mense scolastiche. A far preoccupare nuovamente i Comitati dei genitori, perché farebbe venire meno uno dei presupposti annunciati dall’amministrazione come alla base della sperimentazione: cioè quello del risparmio, è l’ultima determina firmata il 14 aprile scorso, dal dirigente del Servizio welfare e cultura, Gianluca Puliti.
Nel testo, infatti, si legge che il Comune, con affidamento diretto, ha conferito l’incarico a una società cooperativa cittadina, che già si occupa di mense, di trasporto dei pasti per il periodo che va dal 7 aprile al 5 giugno con un costo complessivo di 32.281 euro così suddiviso: 1.360 euro più Iva a settimana per la veicolazione dei pasti, a cui si aggiungono altri 1.580 euro più Iva (sempre a settimana) per apparecchiatura, scodellamento e riassetto.
Oltre 32mila euro di spese in due mesi, a fronte del risparmio di 60mila euro l’anno che il Comune aveva annunciato sarebbe derivato dalla sperimentazione che ha come obiettivo quello di aumentare la qualità del servizio offerto.
«Questo atto è la conferma che questa sperimentazione non comporta alcun risparmio per le casse comunali – precisano dai Comitati mensa –, ma i bambini si trovano ad avere sul piatto cibo trasportato, per di più, con un semplice furgone nemmeno coibentato».