MACERATA – Il Comune pronto a estendere le operazioni di contenimento dei piccioni, grazie all’utilizzo di un mangime antifecondativo, anche fuori dal centro storico. Visti i risultati ottenuti in centro, dove il Cosmari dal 2016 sta utilizzando questa tecnica, che ha portato a una riduzione dei volatili del 50%, infatti, l’amministrazione ha individuato altre nove aree su cui intervenire. Il servizio, però, verrà affidato alla Cooperativa Risorse che distribuirà il mangime antifecondativo anche in piazza Garibaldi, piazza della Vittoria – Monumento ai Caduti, via Spadoni, via Verga (sul lastrico del supermercato), via Piave, piazza XXV Aprile (davanti alla stazione), via Aleandri, via Pace (zona le Spighe), mentre per la zona di Villa Cozza sarà l’Ircr, con proprio personale, a occuparsi delle operazioni.
L’investimento complessivo è di circa 28mila euro, di cui 16mila destinati alla Cooperativa Risorse per il lavoro e 11mila per acquistare il mangime. «È importante che questa operazione venga effettuata anche al di fuori del centro storico – spiega l’assessore Laura Laviano -. In questo anno sono stati fatti numerosi sopralluoghi e sono stati individuati dei punti critici in cui verrà somministrato questo mangime. Certo è che la collaborazione di tutti i cittadini deve essere massima, per questo ricordo che è vietato dare da mangiare ai colombi, perché si vanificherebbe tutto il progetto. Gli effetti di questa operazione di contenimento non saranno immediati, ma ci vorranno anni di costante e capillare monitoraggio. I colombi, infatti, scelgono solitamente un punto specifico delle nostre case (o più punti se sono una colonia affollata) e qui preparano il loro ambiente ideale che comprende un abbondante quantitativo di feci. Molto spesso parliamo di condotti di areazione o comunque canali di circolo dell’aria che portano germi e batteri accumulati nel guano di piccione entrando fino nelle nostre case».
Per evitare la proliferazione dei piccioni, inoltre, come ricordava l’assessore già da tempo in città è in vigore un’ordinanza che vieta di dargli da mangiare. Inoltre i proprietari di edifici pubblici e privati devono provvedere a propria cura e spese a ripulire, risanare e disinfettare locali e anfratti dove i piccioni hanno nidificato o depositato guano e devono chiudere gli accessi dove i volatili si possono introdurre, e impedire su terrazzi, davanzali e cornicioni che si creino nidi e situazioni di sosta abituale e permanente. In caso di inadempienza sono previste sanzioni da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.