Macerata

Macerata, il dono degli allievi del Liceo Artistico Cantalamessa ai Carabinieri del Nucleo TPC di Ancona

La scultura prodotto del lavoro degli studenti è una riproduzione della statuetta della “Madonna della Cona (Icona)”, la chiesa sotto al Vettore distrutta dal sisma del 2016 i cui beni sono stati recuperati e messi in sicurezza dopo le prime scosse

Gli allievi del Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata

La statua della “Madonna della Cona” è stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata in seno ad  un lavoro di approfondimento nato per il progetto “Diffusione della cultura della legalità”, proposto dall’Arma dei Carabinieri .  Nell’ambito di tale progetto gli allievi sapientemente guidati dai docenti, dopo una prima fase di ricerca storica e documentaria, hanno dato vita alla progettazione e alla realizzazione di alcune attività artistiche, svolte nei laboratori di alcune sezioni della scuola (“Architettura e Ambiente”, “Arti Figurative” ed “Audiovisivo e Multimediale”). Sono stati prodotti disegni, sculture, rilievi architettonici, plastici, immagini e video specificamente dedicati all’argomento e legati insieme da una presentazione in Power Point.

Scultura donata ai Carabinieri del TPC 1

La scultura donata è una libera riproduzione di una statuetta custodita in una piccola chiesa, anch’essa denominata “Madonna della Cona (Icona)”, situata sull’Appennino al confine tra Marche e Umbria, sotto al Monte Vettore, distrutta dal terremoto del 2016 e adesso in fase di ricostruzione, i cui beni presenti all’interno, tra cui la statuetta,  sono stati recuperati e messi in sicurezza dai Carabinieri, subito dopo le prime scosse. .  La chiesa sarebbe stata costruita per ricordare la  storica pace tra due comunità da secoli in guerra, pace ristabilitasi dopo la decisiva battaglia di Pian Perduto (uno dei famosi Piani di Castelluccio), avvenuta nel 1522.

Ancora oggi ogni anno, per ricordare quella pace, gli abitanti delle due cittadine più vicine, Castelluccio e Castelsantangelo sul Nera, si incontrano in una processione (che nell’ultimo tratto diventa comune) verso la chiesetta e danno poi vita ad una festa popolare, la “Festa de li du de luju”.

L’opera scultorea   è la terza  di una serie  realizzata dagli studenti maceratesi , di cui una donata al  Comando Provinciale Carabinieri di Macerata, l’altra alle comunità di Gualdo di Castelsantangelo sul Nera e di Castelluccio di Norcia, che la custodiscono alternativamente per un anno, la terza posizionata nell’atrio del Palazzo Bonarelli, sede del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.  L’opera  andrà ad arricchire tale luogo, ove sullo sfondo è visibile “il muro dell’Anfiteatro Romano” e dove sono esposti vari reperti archeologici, dipinti e una scultura del Maestro Massimo Ippoliti da Jesi raffigurante la Madonna patrona dei Carabinieri “Virgo Fidelis”.

La consegna della statua fra Castelsantangelo e Castelluccio

La  scultura donata dal Liceo Artistico di Macerata è realizzata in resina trasparente e ha una particolarità: contiene al suo interno pezzi di lateri e pietre come a simboleggiare le macerie del terremoto che vengono trattenute dalla resina che assume la forma della “Madonna con sulle gambe il Figlio morto”, quindi se prima del sisma, per secoli, la chiesa e le pietre hanno  protetto al suo interno la statuetta, ora quest’ultima protegge le macerie .

Didatticamente il lavoro svolto è servito ad avvicinare gli studenti  ad un patrimonio di cultura locale troppo spesso sconosciuto alle nuove generazioni e a metterli direttamente a contatto con i cosiddetti “problemi autentici” dell’indirizzo di studi che hanno intrapreso (la tutela del patrimonio, il recupero delle opere d’arte, il tema del restauro, la valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze). Temi su cui si incentra l’attività di tutela del patrimonio culturale  posta in essere dall’Arma dei Carabinieri  con  la capillare diffusione  delle Stazioni Carabinieri  che sono le sentinelle  del territorio e  con la specialità “Tutela del Patrimonio Culturale”. Ma ha  voluto anche essere un piccolo contributo alla volontà di ricostruzione e di rinascita di questi territori, facendo sì che il patrimonio di arte, di storia, di umanità e di cultura che la “Madonna della Cona” rappresenta non sia dimenticato ma conservato, valorizzato e tramandato.

Scultura donata ai Carabinieri del TPC