MACERATA – Mercoledì 23 ottobre alle 18 all’Università di Macerata, il regista e attore Edoardo Leo dialogherà con gli studenti in un confronto sui temi che emergono dal suo ultimo film “Non sono quello che sono”, in uscita in sala il 14 novembre per Vision Distribution- che rilegge la tragedia di Otello di W. Shakespeare, ambientandola nei primi anni 2000.
Il talk sarà moderato da Francesca Chiappa, fondatrice e direttrice di Hacca Edizioni. Per l’Università di Macerata interverrà il rettore John Mc Court, docente di letteratura inglese. L’evento, realizzato grazie alla collaborazione di Marche Film Commission, è riservato agli studenti dell’Università.
Un progetto rivolto ai giovani ai quali trasmettere, attraverso l’analisi e la rilettura cinematografica di un classico in chiave moderna, un nuovo approccio ad un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona. Violenza di genere, gelosia, maschilismo, anaffettività, razzismo sono tra i principali temi di questa indagine sull’odio. Si esplorerà anche l’operazione da un punto di vista del linguaggio, le motivazioni sulla scelta di tradurre il testo nei dialetti romano e napoletano e la relazione tra testo letterario e indagine sociologica.
L’Otello di Shakespeare non ha bisogno di essere raccontato. Ha solo bisogno di essere riletto esattamente com’è stato scritto, con la sola forza del dialetto a riportarlo al presente. Iago, Otello, Desdemona sono purtroppo ancora tra noi. La cronaca attraverso un grande classico. Ambientata nei primi anni 2000, una storia senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folle gelosia.
L’incontro fa parte del progetto Masteclass tour che precede l’uscita del film in sala e che vede, dal 18 al 30 ottobre, una serie di appuntamenti con gli studenti e le studentesse in alcuni dei più prestigiosi Atenei d’Italia.
Il masterclass tour, organizzato da Cineventi, ha ottenuto il Patrocinio della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Universitàitaliane e «vedrà il coinvolgimento di numerosi Rettori della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che da sempre, a proposito della violenza di genere, ribadisce il ruolo cruciale dell’Università in una lotta che non riguarda solo le donne ma la sopravvivenza stessa della democrazia in quanto forma politica della convivenza», spiegano i promotori.