Macerata

Macerata, Emanuela Balelli riconfermata presidente del Centro studi “Carlo Balelli”

Rinnovato il direttivo dello spazio che si occupa di rinnovare la memoria d'Italia con le foto scattate da Carlo e Alfonso Balelli. Ora si metterà al lavoro per organizzare i prossimi appuntamenti

MACERATA – Emanuela Balelli, erede della dinastia di fotografi maceratese, è stata confermata alla guida del Centro studi “Carlo Balelli”. L’assemblea, infatti ha proceduto al rinnovo del direttivo, confermando però la presidente uscente. All’interno del consiglio direttivo, invece, sono stati eletti: Luciana Andrenelli, Nicola Di Monte, Lucia Guida, Andrea Mozzoni, Ivano Palmucci, Bianca Maria Pietrarelli, Giovanna Salvucci e Alessandra Sfrappini (membro di diritto nominato dalla famiglia Balelli); mentre la carica di presidente onorario è ricoperta da Giovanna Pernisco Balelli. Ora il nuovo direttivo è ponto per mettersi al lavoro per organizzare i prossimi appuntamenti.

«È doveroso un mio ringraziamento ai membri uscenti – ha detto Emanuela Balelli – che hanno collaborato con passione nelle iniziative realizzate durante il loro mandato. Importante il ricordo a pochi giorni dal primo anniversario della scomparsa, avvenuta il 6 aprile 2021, della professoressa Donatella Donati – ha ribadito con profondo cordoglio la presidente del Centro Studi -, socia fondatrice e, per un mandato, vicepresidente del nostro Centro Studi, cui ha collaborato attivamente, con profonda competenza e passione».

L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sulle attività fatte in questi anni, in cui la pandemia non ha fermato la voglia del Centro studi di essere presente sul territorio con mostre che raccontano la storia del Paese. Nell’estate del 2020, infatti, il Centro studi ha realizzato un progetto che aveva a cuore da tempo, una mostra fotografica intitolata “Carlo Balelli e il lavoro nel primo Novecento” da allestire nella splendida cornice dell’ex Ospizio dei Pellegrini dell’Abbadia di Fiastra.

«Si è trattato di un suggestivo ed esauriente excursus nelle attività lavorative dei primi decenni del Novecento, dalle fabbriche ai campi, dagli uffici ai cantieri – ha spiegato la presidente -, che ha consentito di evidenziare tutti gli aspetti economici, storici e sociali, riservando una particolare e sensibile attenzione al lavoro femminile. Una storia per immagini, che non è soltanto oggetto estetico, ma luogo della memoria e traccia per ricostruire il passato».

Nel 2021, per commemorare la Giornata internazionale della donna, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Macerata è stata allestita nella sala giunta del palazzo comunale la mostra “Il lavoro delle donne nella storia” utilizzando foto dell’archivio privato della famiglia Balelli e alcuni scatti della mostra “Carlo Balelli e il lavoro nel primo Novecento”. Lo Sferisterio ha poi rappresentato, ancora lo scorso anno, l’opera verdiana Aida, nel centenario del suo primo allestimento nell’Arena. L’evento ha offerto l’occasione al Centro Studi di allestire la mostra “Aida 1921-La prima stagione lirica allo Sferisterio di Macerata nelle foto Balelli”, che aveva già visto un primo allestimento nel 2014, per la cinquantesima stagione lirica. La mostra è stata inaugurata il 2 luglio 2021, alla galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, partner dell’iniziativa. Per l’occasione viene ristampato in seconda edizione anche il volume Aida 1921, la prima stagione lirica allo Sferisterio di Macerata nelle foto Balelli uscito a cura del centro Studi nel 2014.

«L’esposizione ha raccolto gli scatti di Alfonso Balelli, elegante e raffinato ritrattista, che nella stagione lirica del 1921 aveva avuto un ruolo importante in quanto membro del Comitato dei Festeggiamenti della Società cittadina dei pubblici divertimenti – ha sottolineato Emanuela Balelli -, un vero e proprio reportage fotografico che ha documentato ogni fase di quello straordinario evento, dall’ampliamento del palcoscenico alle scenografie, dalle rappresentazioni ai costumi. Alfonso ha messo in atto la sua competenza e la sua professionalità, con un tocco di stile che è la sua firma d’autore».