MACERATA- Fatture false per circa 3,8 milioni di euro, scattata una denuncia dell’amministratore “di fatto” e di due “teste di legno”. Disposto il sequestro di beni per circa 1 milione di euro.
Conclusa un’indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria dalla Tenenza di Camerino. I finanzieri della Tenenza di Camerino hanno portato a termine un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di una società di capitali operante nel settore calzaturiero. L’attività investigativa svolta, oltre a permettere di constatare l’omessa presentazione, da parte della società, delle prescritte dichiarazioni dei redditi e dell’I.V.A., ha consentito di ricostruire il suo reale giro d’affari nonché la scoperta di fatture per operazioni inesistenti, emesse per circa 3,8 milioni di euro nei confronti di aziende con sede in diverse regioni d’Italia, la cui posizione è stata segnalata ai competenti Reparti del Corpo di Roma, Ancona ed Arezzo, per consentire di formulare i relativi addebiti anche in capo agli utilizzatori, i quali hanno tratto, evidentemente, indebiti vantaggi fiscali.
Ciò in quanto, a partire dall’anno 2019, la società si è trasformata in una c.d. “cartiera”, con il subentro di due “teste di legno”, avvicendatesi tra loro, e di un amministratore “di fatto”, vero dominus della frode fiscale. Gli approfondimenti investigativi, inoltre, hanno fatto emergere irregolarità nella cessione di crediti d’imposta. In particolare, è emerso che la società, in veste di accollante, ha ceduto, in compensazione, a numerose imprese, in veste di accollate, nei cui confronti le Fiamme Gialle camerti stanno procedendo ai relativi addebiti, crediti d’imposta inesistenti per oltre 330.000 euro.
Si è altresì accertato che la società, nel periodo di sua piena operatività, cioè prima che agisse da “cartiera”, ha posto in essere, in evasione di imposta, rilevanti vendite di calzature, pellame, articoli di abbigliamento ed accessori, per un valore di oltre 1,7 milioni di euro, di cui oltre 1,2 milioni di euro in esportazione, soprattutto in Russia e Stati Uniti di America.
Infine, i minuziosi riscontri documentali hanno consentito di individuare 2 lavoratori impiegati “in nero” dalla società, con la contestazione della c.d. maxisanzione. I tre responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata per svariati reati tributari.
A chiusura dell’indagine, il GIP presso il Tribunale di Macerata ha disposto, su richiesta del Procuratore della Repubblica, il sequestro di beni e disponibilità finanziarie, fino a concorrenza delle imposte evase, finalizzato alla confisca, per l’importo di circa 1 milione di euro, in relazione al quale le Fiamme Gialle camerti hanno eseguito il sequestro di quote societarie, disponibilità finanziarie su conti correnti e beni mobili.
La lotta all’evasione fiscale e soprattutto alle grandi frodi costituisce un obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, teso a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche imprese e professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi. Peraltro, nei periodi di crisi economica, come quello attualmente in corso, legato alla pandemia, gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato, provocati dall’evasione e dalle frodi fiscali, sono ancora più accentuati, poiché nuocciono gravemente alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.