MACERATA – Informazione e prevenzione sullo spaccio di sostanze stupefacenti: il punto con il direttore del Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3 Gianni Giuli dopo il periodo del lockdown e con il ritorno alla “normalità”.
«Il covid ha influito inevitabilmente anche nel nostro ambito e nonostante il lockdown e il costante lavoro delle forze dell’ordine dobbiamo evidenziare che il fenomeno dello spaccio c’è sempre stato – spiega il dottor Giuli -. Fortunatamente i pazienti hanno reagito bene anche al momento di stop forzato in casa dato che noi avevamo timore di questo trattandosi di persone comunque molto fragili. Dopo la riapertura inoltre c’è stato una sorta di “ritorno” ancora maggiore caratterizzato da un’impennata della cocaina, una sostanza che crea evidenti problemi di aggressività anche nell’ambito sociale e cittadino».
Il lockdown e gli stringenti protocolli anti-contagio hanno anche fermato, inevitabilmente, le campagne di informazione del Dipartimento della Provincia Maceratese. «La nostra attività di prevenzione nelle scuole al momento è ferma e non sappiamo quando potremo ripartire – ha sottolineato il direttore -. A oggi non possiamo nemmeno comunicare dati certi sul consumo proprio perché da marzo le attività si sono interrotte e i dati dell’estate, normalmente stagione caratterizzata, purtroppo, da numeri di rilievo, non ci sono».
«Al contrario è sempre proseguita l’attività del sostegno psicologico e l’attività farmacologica per i nostri pazienti durante il periodo di lockdown – ha proseguito il dottor Giuli -. Abbiamo purtroppo dovuto rinunciare agli appuntamenti in presenza in merito al sostegno psicologico ma l’attività è stata garantita telefonicamente. In questi mesi abbiamo anche registrato il problema degli ingressi nelle comunità terapeutiche che erano quasi completamente bloccati; in alcuni periodi abbiamo potuto inserire i pazienti ma sempre con molta attenzione e seguendo tutte le procedure del caso che non sono di certo semplici e immediate».
A oggi però l’attività del Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3, nel rispetto di tutti i protocolli, è ricominciata, «nella speranza che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non abbia ragione in merito alla recrudescenza del virus – ha concluso il dottor Giuli -. L’invito è sempre quello di non abbassare la guardia e l’attenzione su questo tema dato che la reazione a un periodo difficile e particolare come questo può essere quella di un aumento dell’uso di sostanze; speriamo quanto prima di poter riprendere le nostre attività di prevenzione nelle scuole che sono fondamentali per le giovani generazioni».