Macerata

Macerata, inaugurata la nuova sede dell’ufficio immigrazione

Taglio del nastro per la struttura di Piediripa. Previsto anche un gazebo esterno dove le persone potranno aspettare in sicurezza

MACERATA – L’ufficio immigrazione ha trovato una nuova “casa”. Dopo essere stato per anni a Collevario, a pochi passi da dove oggi sorgono le due nuove scuole “Mestica” e “Dante Alighieri”, da oggi è stato trasferito a Piediripa. Una nuova sede ampia e rinnovata in via Annibali, a pochi metri dalla Motorizzazione, dove ci si potrà recare per tutta una serie di pratiche, tra cui, il rilascio e l’aggiornamento dei permessi di soggiorno, l’istruttoria per l’ottenimento della cittadinanza italiana, l’iter relativo al riconoscimento della protezione internazionale e le pratiche relative ai cittadini inglesi alla luce della recente “Brexit”.

A tagliare il nastro dei nuovi locali sono stati il sindaco Sandro Parcaroli e il questore Antonio Trombadore, che ha voluto ringraziare l’amministrazione per aver messo a disposizione un gazebo esterno alla struttura per permettere agli utenti in attesa di poter aspettare in assoluta sicurezza. Presenti alla cerimonia anche il rettore Francesco Adornato, il comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Candido, rappresentati della Prefettura e della Guardia di finanza.

E’ stato, invece, il cappellano della polizia, don Adam Baranski dopo aver recitato la preghiera ecumenica creata per l’occasione dallo stesso Don Adam insieme a rappresentanti di altre religioni, a impartire la benedizione ai nuovi locali che da lunedì 15 febbraio saranno operativi e aperti all’utenza. «Uno dei maggiori problemi dell’uomo è la paura del diverso e il non impegnare il tempo necessario per conoscere e cercare di capire l’altro – ha detto il cappellano -. Il mondo di oggi può mandare un uomo sulla luna,  ma non può fermare l’odio e la controversia verso un altro uomo. Invece abbiamo bisogno di allargare il nostro cuore. Dio creò gli uomini uguali, distinguendoli sulle basi della loro fede e devozione o modo di pensare, ma anche sui servizi che essi offrono alla società per il bene comune. Non vi è nessuna distinzione tra bianco e nero, uomo e donna, nobile e plebeo, ricco e povero, re e straccione, forte e debole, orientale e occidentale, istruito e incolto, vecchio e giovane. Tutti dobbiamo riconoscerci fratelli in unico Creatore».

L’ingresso dell’ufficio immigrazione

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