MACERATA – «Ci sono tutte le condizioni per poter operare bene. Ai miei carabinieri chiedo di saper leggere il territorio perché ci permette due cose: fornire una tempestiva risposta ai fenomeni e darsi obiettivi che siano concreti e misurabili». Con queste parole ha esordito oggi 14 settembre il colonnello Raffaele Ruocco che da martedì scorso guida il comando provinciale dei carabinieri di Macerata.
Nato a Torre del Greco 45 anni fa ma cresciuto nel Casertano, il colonnello arriva da Siracusa dove dal 2021 ha guidato il Reparto operativo. Alle spalle ha una lunga carriera iniziata con la scuola militare Nunziatella di Napoli e proseguita step dopo step attraverso incarichi sempre più prestigiosi. Insignito di importanti riconoscimenti come la medaglia d’oro al merito di lungo comando, la croce d’oro per anzianità di servizio militare e la medaglia Nato non articolo 5 per l’operazione Msu Sfor condotta in Bosnia Erzegovina, Ruocco ha sottolineato l’importanza della gavetta ma anche degli obiettivi. Proprio a tal proposito, citando Seneca (Lettere a Lucilio), ha evidenziato come «“non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Noi siamo operatori vicini alla cittadinanza e che devono assicurare un servizio alle comunità che ci sono affidate».
Da quattro mesi il colonnello aveva già iniziato a interessarsi delle vicende del Maceratese seguendo le cronache locali, nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto Isabella Fusiello e il procuratore Giovanni Narbone. «Vorrei ringraziare sua eccellenza il prefetto – ha evidenziato – che mi ha accolto con garbo e cortesia e mi ha dato le prime significative indicazioni, così come ringrazio il procuratore che si è intrattenuto con me raccontandomi le principali questioni del territorio. È bellissimo aver avuto la percezione di una collaborazione positiva con le altre forze di polizia, il comandante della guardia di finanza e il questore. Ci sono tutte le condizioni per poter operare bene e fare rete in maniera efficiente».
Nell’ambito delle interlocuzioni «si è parlato – ha spiegato il colonnello – della presenza di numerose ditte per la ricostruzione post sisma, della composizione anagrafica della popolazione che ne determina l’esposizione a tipologie di reati diversi e della presenza di una comunità universitaria importante e di conseguenza della necessità di questi giovani di divertirsi oltre che di studiare, quindi dei fenomeni connessi alla “malamovida” quando questo divertimento fuoriesce dai canoni. Voi – ha aggiunto il nuovo comandante provinciale – siete una comunità a prima vista multietnica e questa compresenza di etnie diverse nell’ambito delle interazioni può determinare dei problemi».
Nel suo primo approccio con la realtà maceratese il colonnello Ruocco ha parlato di una «popolazione che mi ha dato l’impressione di essere, oltre che molto cordiale, pratica, che pensa a lavorare e che quindi ha la necessità di tutelare la sua proprietà e il suo lavoro. Su questo ci dobbiamo innestare». Sulle criticità della costa, Ruocco ha precisato che «la presenza di tanti locali di intrattenimento, anche da un punto di vista probabilistico, aumenta la possibilità che ci siano risse e che ci sia il giro di sostanze che erroneamente vengono associate al divertimento. Sostanze illegali, stupefacenti che i giovani erroneamente associano al divertimento facendo una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Questa invece è l’occasione per ribadire che le droghe sono tutte pesanti».