Macerata

Macerata, Jia Xinqi è il nuovo direttore dell’Istituto Confucio

Dopo oltre otto anni di servizio, il co-direttore Yan Chunyou lascia il timone. Il rettore dell'Università di Macerata Francesco Adornato ha dato il proprio benvenuto al nuovo arrivato

Da sinistra: il direttore UniMc dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin, il direttore uscente Yan Chunyou, il presidente Luigi Lacchè, il rettore Francesco Adornato, il neo direttore Jia Xinqi, il direttore generale UniMc Mauro Giustozzi, l’architetto Francesco Ascenzi

MACERATA – Nuove nomine all’Istituto Confucio. Dopo oltre otto anni di servizio, il co-direttore cinese Yan Chunyou lascia il timone a Jia Xinqi, anche lui docente di filosofia alla Normal University di Pechino, collega e compagno di studi di Yan e originario della stessa provincia dello Shandong.

«Una successione nel segno della continuità, dunque, visto che il neo direttore viene dallo stesso dipartimento con cui è stato istituito l’accordo di fondazione dell’Istituto Confucio dell’Università di Macerata, principalmente focalizzato sugli studi sociologici e filosofici», spiegano dall’ente.

Il rettore Francesco Adornato ha dato il proprio benvenuto al nuovo arrivato e un caloroso ringraziamento al professor Yan, che ha seguito l’Istituto Confucio fin dalla sua nascita nell’ottobre del 2011. Anche il sindaco Romano Carancini ha voluto porgere il proprio saluto a nome di tutta la città.

«Il nostro è forse l’unico istituto al mondo che in otto anni non ha mai cambiato la sua squadra di direttori, a testimonianza di una sinergia straordinaria – sottolinea il direttore Unimc Giorgio Trentin –. Yan ha coordinato il gruppo di docenti cinesi che ogni anno ospitiamo, zoccolo duro della forza lavoro sul nostro territorio, ha monitorato le attività didattiche girando nelle scuole dentro e fuori regione per verificare la qualità del lavoro. E poi ha promosso con me iniziative culturali a tutto campo aperte allo scambio di idee e alle contaminazioni, come connaturato alla sua figura di filosofo comparatista. Qualsiasi nostra iniziativa è stata presa insieme e mai imposta, a dispetto di tanti pregiudizi sugli Istituti Confucio».

Non si conclude qui la collaborazione scientifica con Yan, che per i prossimi due anni sarà docente emerito nella succursale della Normal University a Zhuhai nel sud della Cina.

«Non mancheremo di invitarlo a seminari e convegni – prosegue Trentin -. Yan tornerà a ottobre per l’inaugurazione di Villa Lauri, un progetto che egli stesso ha portato avanti passo dopo passo, e nel 2021 in occasione del decimo anniversario della fondazione dell’Istituto Confucio di Unimc».

Yan viveva tutto l’anno in Italia, tornando in Cina solo durante le vacanze di Natale. «Ha detto di sentirsi parte di Macerata, di questo territorio e di questo discorso culturale – racconta Trentin – e ora sente un dolore profondo nel tornare a un’altra realtà da cui è distante da tanti anni.  Conosce questa provincia meglio di me, ha visitato ogni paesino. Ha due grandi passioni: la poesia – ha scritto una raccolta molto bella di componimenti che ho promesso di tradurre – e la fotografia. Per l’inaugurazione di Villa Lauri vorremmo allestire una mostra di foto di Macerata vista attraverso gli occhi di Yan».