MACERATA – Il biglietto non era obliterato, litiga col capotreno e lo afferra con forza al polso: senegalese condannato a due mesi e 20 giorni per lesioni. L’uomo, di 42 anni, è stato invece assolto dal reato di violenza a pubblico ufficiale “perché il fatto non sussiste”. Il fatto al centro del procedimento chiuso oggi in primo grado al Tribunale di Macerata risale al 2 luglio del 2015 quando, in base a quanto ricostruito dalla Procura – il fascicolo è del sostituto procuratore Claudio Rastrelli oggi invece a sostenere l’accusa in aula c’era il pubblico ministero Francesca D’Arienzo -, il 42enne era su un treno regionale che stava transitando per Macerata. Alla richiesta del capotreno di mostrare il titolo di viaggio, l’extracomunitario aveva dato il proprio biglietto che però non era stato obliterato. A quel punto, per l’accusa, per impedire al capotreno di trattenere il biglietto lo avrebbe afferrato con forza per il polso.
A seguito di quella stretta il capotreno era ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso che gli avevano riconosciuto una prognosi di cinque giorni. Il passo successivo fu la denuncia e per il 42enne si aprì un procedimento per i reati di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio e lesioni.
Difeso dall’avvocato Marco Romagnoli oggi è stata celebrata la discussione all’esito della quale il giudice Francesca Preziosi ha condannato l’imputato a due mesi e 20 giorni per le lesioni e al risarcimento di 500 euro alla parte civile, mentre lo ha assolto dal reato di violenza a pubblico ufficiale “perché il fatto non sussiste”.