MACERATA – «Chiudiamo perché vogliamo aprire». Anche al centro commerciale Val di Chienti di Piediripa questa mattina – 11 maggio – le saracinesche dei negozi si sono abbassate per qualche minuto per aderire alla protesta nazionale indetta contro le chiusure ancora previste nei centri commerciali nei fine settimana, nei festivi e nei pre-festivi.
«Si tratta di un’iniziativa nazionale che scaturisce dalla necessità forte di dare un segnale, perché la categoria dei centri commerciali è l’ultima essere presa in considerazione, nonostante rappresenti un notevole settore economico – spiega il direttore Gianluca Tittarelli -. Nei centri commerciali lavorano tantissime persone, non solo nei negozi, ma anche per le pulizie o per garantire la sicurezza, ed è da novembre che nei festivi e prefestivi siamo chiusi. Abbiamo buttato via il Natale, i saldi, la Pasqua e ora rischiamo di buttare via i saldi estivi».
Una situazione che «non è più sostenibile» come raccontano nel centro e che, negli ultimi mesi, ha portato a perdite anche fino al 50% di quanto incassato settimanalmente. «Siamo sempre stati rispettosi delle regole, ma la situazione dopo tanti mesi è pesante – aggiunge il direttore Tittarelli -. Nei nostri centri si riescono a monitorare gli accessi, a misurare la temperatura, gli ambienti vengono sanificati ciclicamente e abbiamo condizionatori che prendono l’aria dall’esterno. Per cui riusciamo ad avere controlli che in nessun’altra area si riescono ad avere. Vorrei vedere chi ha contezza di quante persone si affollano su un lungomare o in un centro storico. E, invece, paradossalmente queste strutture che garantiscono un livello di sicurezza elevato devono stare chiuse, mentre tutto il resto riapre».
«Proviamo a dare l’ennesimo segnale contro queste restrizioni, a nostro avviso, assurde – aggiunge Giorgio Gionchetti, direttore del Toys Center di Macerata -. Noi rispettiamo tutte le regole, lo abbiamo sempre fatto, ma chiediamo di essere messi alla pari di tutte le altre attività commerciali anche perché queste chiusure nei fine settimana pesano per il 60% de fatturato. C’è gente che lavora e non è in grado di venire a fare spesa durante la settimana e si ritagliava il sabato o la domenica per venire al centro commerciale».