MACERATA – «Abbiamo deciso di installare qui la targa per celebrare, cercando di superare la sofferenza della tragedia, la giovinezza di Pamela e la sua “rinascita”. Quanto successo a lei deve rappresentare un monito per far riflettere tutti noi e capire come intervenire in situazioni di difficoltà e di fragilità». Non nasconde l’emozione il sindaco Sandro Parcaroli scoprendo la targa che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare a Pamela Mastropietro, nel terzo anniversario della morte.
Tante le autorità presenti alla cerimonia, a partire dal prefetto Flavio Ferdani e dal questore Vincenzo Trombadore, ma anche molti i cittadini che si sono fermati ai giardini per portare un fiore e ricordare la povera Pamela. Un ricordo, come ha precisato il vescovo Nazzareno Marconi benedicendo la targa «che deve unire, non dividere. Quando ricordiamo le persone che hanno sofferto dobbiamo unire e non dividere». E poi ha citato il sacrificio di Sanata Maria Goretti. «Più di cento anni fa una ragazza è stata ferita, violentata e uccisa, ma è diventata santa perché ha perdonato. Vorrei chiedere che anche questa storia trovi una parola di perdono e aiuti a riunificare le persone divise».
Non sono riusciti a essere presenti i familiari, impegnati a Roma in altre celebrazioni per commemorare la loro amata Pamela, ma Alessandra Verni ha voluto intervenire tramite una videochiamata per ringraziare l’amministrazione. «Siamo molto legati a Macerata e spero di poter tornare presto per venire a vedere questo ricordo che avete voluto fare a nostra figlia – ha detto la mamma della 18nne -. Grazie davvero a tutti».
Anche l’assessore Francesca D’Alessandro, che in questi giorni ha sempre tenuto i contatti con la famiglia, ha avuto parole piene di affetto e commozione per ricordare Pamela. «Il suo breve percorso terreno non è stato privo di difficoltà e avrebbe avuto tutto il diritto di trovare un approdo sereno – ha detto – la possibilità di realizzare quel desiderio di bellezza e di pienezza che tutti i ragazzi e le ragazze della sua età cercano naturalmente e talvolta disperatamente».