Macerata – Immobilismo, programma di mandato disatteso ed esclusione di alcune forze politiche che hanno contribuito alla vittoria del centrodestra alle scorse elezioni. È deluso Mattia Orioli, coordinatore provinciale del Nuovo Cdu, per l’atteggiamento del sindaco Sandro Parcaroli e dei suoi alleati che, dopo aver vinto le elezioni, hanno letteralmente tagliato fuori il partito, così come la lista civica di Deborah Pantana che non sono stati più chiamati a partecipare a nessun incontro della coalizione. Una mancanza di dialogo che ha spinto Orioli a inviare una Pec al sindaco per chiedere formalmente un incontro. Un documento su cui finora non c’è stata alcuna risposta.
Orioli come si spiega questa situazione?
«Sinceramente sono esterrefatto perché non c’è spiegazione a questa situazione. La cosa più grave è come finora sia stato disatteso il programma di mandato, quello con cui ci eravamo presentati ai cittadini e con cui si era andati a disegnare il futuro della città. È ovvio che in sei mesi non ci saremmo aspettati che tutto il programma fosse realizzato, ma che quantomeno si mettessero in campo i presupposti per la sua realizzazione. Invece assistiamo a un immobilismo forte e le poche iniziative che si sono prese, penso ad esempio alla questione delle mense scolastiche, sono al di fuori di quanto era stato concordato nel programma. Macerata era già una città in difficoltà, per cui non possiamo permetterci di perdere altro tempo, per questo avevamo sollecitato più volte la questione del lavoro con un rilancio, ad esempio, della zona di Valleverde come presupposto fondamentale. Ma non abbiamo mai avuto riscontri».
Lei critica anche una totale assenza di comunicazione con il vostro gruppo?
«Questo è un dato di fatto. Abbiamo saputo che più volte le altre liste si sono riunite senza che nulla fosse mai comunicato al Nuovo Cdu, per questo mi sembra chiaro che ci sia una presa d’atto del sindaco e delle altre forze che non vogliono comunicare con noi. Per questo, alcune settimane fa, ho inviato una Pec al sindaco con una formale richiesta di incontro a cui, però, non ho avuto risposta. Una esclusione di fatto in cui si è trovata anche la lista civica di Deborah Pantana».
Crede che questa esclusione possa essere dovuta la fatto che, non essendo arrivati alla soglia di sbarramento del 3%, non avete rappresentanti e, quindi, forze in consiglio comunale?
«Siamo stati penalizzati dal metodo Dont che non ci ha dato possibilità di avere una voce in Consiglio, ma questo non significa che una lista debba essere estromessa. Sarebbe un principio che non ha ragioni politiche o rappresentative. Noi abbiamo sottoscritto il programma, abbiamo portato idee, lavorato per l’unità del centrodestra e lo rivendichiamo. Abbiamo lavorato per costruire un progetto di città che va oltre gli schieramenti politici, mentre vediamo che i nostri alleati si sono chiusi in una torre d’avorio che li rende distanti anche dai cittadini».
Vista questa situazione state valutando la possibilità di togliere la firma la programma?
«Ci è stata tolta la possibilità di esserci e di comunicare le nostre istanze, per cui stiamo valutando cosa fare, ma credo fosse giusto che la città venisse informata. Lo slogan delle elezioni era: “Vince la squadra”, ma questo poi va verificato coi fatti. A questo punto mi chiedo a quale squadra si facesse riferimento».