MACERATA – Slittano ancora le elezioni provinciali. Dopo il rinvio di dicembre di tutte le consultazioni nazionali, infatti, prima la commissione Affari istituzionali della Camera e ieri, il Senato hanno approvato l’emendamento al decreto “Milleproroghe” in cui si prevede che tutte le elezioni provinciali «devono essere svolte entro 60 giorni dalla proclamazione degli eletti nei Comuni che andranno al voto nel 2021». Questo significa che bisognerà attendere l’ufficializzazione delle date delle elezioni comunali, che vengono prospettate come possibili nella tarda primavera, prima di poter pensare a fissare anche le elezioni provinciali.
Resta, quindi, “in sella” per altri mesi il presidente Antonio Pettinari che, arrivato al termine del secondo mandato, incassa il secondo slittamento del voto. Martedì prossimo si svolgerà a Roma il direttivo dell’Upi (Unione Province d’Italia) in cui verrà ratificato il rinvio che, nel frattempo il governo dovrebbe anche pubblicare in Gazzetta e, successivamente ogni presidente dovrà revocare il proprio decreto con cui aveva indetto il voto.
Pettinari lo aveva firmato appena una settimana fa, convocando le elezioni per il 31 marzo con un’unica votazione, che si sarebbe dovuta tenere nella sala consiliare, dalle 8 alle 20. La presentazione delle candidature, invece, era stata fissata per il 10 e 11 marzo, ma ora tutto è stato rimesso in discussione. Restano confermati, invece, i criteri per la scelta del nuovo presidente che potrà essere nominato solo tra un sindaco in carica e a votare saranno unicamente sindaci e consiglieri comunali in carica.