MACERATA – Quaranta opere che raccontano il percorso di Tullio Crali nel Futurismo italiano, dai “Rombi d’aereo” del 1927 alle “Sassintesi”, opere più tarde che richiamano il deserto, la nudità della materia e concludono il ciclo della sua ricerca nello spazio altrettanto infinito della riflessione e della meditazione. Passando anche attraverso la scoperta di diari, documenti e foto, molti dei quali esposti per la prima volta.
E’ un gioiello tutto da scoprire “Tullio Crali tra cielo e terra”, la mostra inaugurata ieri pomeriggio 7 maggio a Palazzo Buonaccorsi che, fino al 30 agosto, condurrà i visitatori alla scoperta di uno dei maestri del Futurismo italiano. «Abbiamo voluto ripercorrere la vita di questo artista che molto spesso è stato legato al movimento del secondo Futurismo e dell’Aeropittura – spiega Barbara Martorelli, curatrice della mostra -, ma che poche volte è stato analizzato nell’evoluzione di tutto il suo percorso, dai primi lavori degli anni Trenta quando iniziò a far parte del Movimento, fino agli anni Ottanta».
La mostra, organizzata dal Comune e da Macerata Musei, in collaborazione con l’associazione culturale Futurcrali e col patrocinio della Regione, è il primo appuntamento in presenza, dopo la riapertura dei musei cittadini e uno degli eventi di punta dell’estate culturale maceratese. Quasi «un miracolo» per l’assessore Katiuscia Cassetta che ha voluto ricordare il grande lavoro che si sta facendo in città per riaprire in sicurezza tutti gli spazi. «Una città – ha specificato l’assessore – che siamo sicuri aveva e ha grandi energie sopite, grandi potenzialità e, ora che stiamo ripartendo dopo un lungo anno di difficoltà per il mondo della cultura e per tanti settori, sentiamo l’onere di dare una spinta, un sostegno a nuove energie, a nuovi sogni».
Presenti al taglio del nastro anche i rappresentanti della famiglia Bartolozzi Crali (dell’associazione Futurcrali), Paola Ballesi, presidente del Comitato Tecnico Scientifico Macerata Cultura e il sindaco Sandro Parcaroli che, invece, ha sottolineato come «Crali ha reso grande il nome di Macerata (l’artista non è maceratese ma in città passò alcuni mesi nel 1943 ed è sepolto nel cimitero cittadino, ndr) nel mondo e ha saputo dare espressione alla propria audacia e al proprio spirito innovativo, con uno sguardo proiettato al futuro e alla novità, al cambiamento. Un cambiamento che, nel particolare contesto che stiamo vivendo, ha anche una valenza simbolica di ripartenza e di voglia di tornare a godere pienamente dell’arte».
La mostra è divisa in tre sezioni. La prima esplora i precoci e audaci tentativi di un linguaggio futurista del giovane artista alla fine degli anni Venti mentre dagli anni Trenta il suo stile inizia a definirsi con i primi lavori di Aeropittura. La seconda stanza copre il periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, quando, dopo la morte di Marinetti, Tullio Crali elabora un linguaggio più intimo e figurativo, mentre l’ultima presenta un Crali più inedito e astratto, quello della relazione con la materia. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, al mattino dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30 (consigliata la prenotazione), sabato, domenica e festivi con prenotazione obbligatoria almeno un giorno prima. Info 0733/256361.