Macerata

A Macerata il primo armadio farmaceutico robotizzato. «È l’unico nelle Marche»

Il macchinario all'avanguardia si trova nella residenza protetta L'Immacolata, di Sant'Angelo in Pontano. Il presidente Pascucci: «Così azzeriamo il rischio d'errore nella somministrazione delle terapie»

SANT’ANGELO IN PONTANO – Inaugurato il primo «armadio farmaceutico robotizzato» delle Marche, si trova nella residenza protetta ˊL’Immacolataˊ, di Sant’Angelo in Pontano. La Casa di riposo in provincia di Macerata ospita attualmente settanta anziani.

Il taglio del nastro alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini e del consigliere regionale, Simone Livi (la Regione ha contribuito all’acquisto, ndr). Si tratta del «primo macchinario della regione e di tutto il centro-sud Italia. Già sei-sette anni fa avevo visto questo macchinario sulle riviste specializzate. Allora – racconta il presidente della cooperativa, Claudio Pascucci – era utilizzato nel nord Europa. Tre anni fa, sono andato a una fiera specialistica a Bologna, l’ho visto e l’idea mi è piaciuta. Abbiamo fatto un progetto ad hoc, è stata una spesa importante. Un macchinario del genere costa tanto e gli importi variano in relazione alla grandezza. Il nostro robot riesce a gestire 250 farmaci», commenta.

L’inaugurazione (foto Fb Livi)

È la dottoressa Maria Elena Pascucci, responsabile del reparto infermieristico e della struttura socio sanitaria, a spiegarne il funzionamento: «Tutto parte da una cartella informatizzata dove il medico di base prescrive la terapia e poi, con una serie di programmi appositi, la cartella si interfaccia con un altro programma del server che elabora la terapia e fa sì che le bustine da somministrare ai pazienti escano già pronte».

Insomma, se prima gli infermieri – così come avviene solitamente in ospedale – passavano stanza per stanza somministrando i vari medicinali (pastiglie e bustine) ai degenti, ora a preparare il blister è l’armadietto robotizzato. «Un modo – evidenziano dalla Casa di riposo – per rendere pressoché azzerato il margine d’errore. Esce un sacchettino con nome e cognome del paziente, giorno e orario della somministrazione e con l’elenco di tutti i farmaci all’interno. In più, si indica pure il lotto e la scadenza. Sul blister c’è anche una sorta di codice a barre che può essere letto con un palmare al momento della somministrazione, così che la cartella riceva la conferma dell’avvenuta somministrazione».

Il taglio del nastro (foto Fb Livi)