MACERATA – «Ricordare per onorare un amore grande. Pamela vive nei nostri cuori. Contro ogni violenza». Queste le parole che Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, storico capo dell’unità Crimor dei Ros dei Carabinieri e noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina il 15 gennaio 1993, ha deciso di scrivere su un messaggio che ha voluto lasciare in via Spalato, tra i fiori che sono stati messi davanti al palazzo in cui fu uccisa Pamela Mastropietro il 29 gennaio 2018.
Lo ha reso noto la famiglia della 18enne romana che ha condiviso un post con cui il capitano, oggi in pensione, ha voluto ricordare quanto successo a Macerata. «Non si dimentica un amore spezzato. Sì, Pamela Mastropietro vive sempre nei nostri cuori. Contro ogni violenza, contro ogni abbandono. Ultimo», ha scritto il capitano sulla sua bacheca sotto alla foto scattata nel giardino di via Spalato.
«Sei passato a Macerata. E ti sei fermato lì, nel giardino davanti all’appartamento degli orrori, in via Spalato, a posare un fiore per Pamela, vicino al “suo” albero – ha scritto la famiglia per ringraziare del gesto -. Hai fatto quello che, per anni, avevamo sperato facesse anche qualche politico tra coloro che, in campagna elettorale, di questa giovane ragazza, ne aveva usato il nome e la tragedia. Ma che, al contrario, è rimasto insensibile anche ai drammatici vuoti normativi che quei demoniaci fatti hanno portato alla luce, tradendo, dunque, pure il suo mandato istituzionale. E lo hai fatto con il cuore. Da uomo. Da cittadino. Come sei abituato ad agire. E per come ti abbiamo subito apprezzato, da quando, sin dalle prime battute, ci sei stato accanto. Nel silenzio. Con semplicità. Ma ha voluto dire molto. Grazie davvero, capitano Ultimo».