MACERATA – «La situazione che stiamo denunciando va avanti ormai da dieci giorni e a seguito della morte del dottor Foltrani ho voluto esprimere tutto il mio dolore e tutta la mia amarezza; cercheremo di stringere i denti perché non possiamo abbandonare i nostri cittadini». A parlare è il presidente dell’Ordine dei Medici di Macerata Romano Mari che ieri era intervenuto dopo la notizia della morte del dottor Francesco Foltrani che, nei giorni passati, come riferito dal presidente, aveva visitato alcuni ospiti della Casa di riposo di Cingoli.
«La situazione di emergenza sta mettendo a dura prova tutti i professionisti del territorio, da chi lavora in ospedale fino ai medici di medicina generale, ai pediatri, al personale del 118, a quello volontario e ai medici di continuità assistenziale – ha continuato il presidente -. Questa mattina mi sono confrontato con il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni che si è sempre dimostrato una persona capace e decisa che ha fatto uno sforzo eccezionale nel riorganizzare tutta l’Area Vasta con i due Covid-Hospital di Camerino e Civitanova».
«Ciò non toglie però che i sistemi di protezione non ci sono ma non è che non ce li vogliono dare ma non ci sono proprio – l’allarme di Mari -. Credo che la Protezione Civile Nazionale avrebbe dovuto proteggere i medici e, in tal senso, l’ho più volte sollecitata per farci avere i dispositivi di protezione che sono fondamentali. Oggi, grazie anche al sindacato FIMMG, sono riuscito a fare un versamento per l’arrivo di alcune mascherine che, a Macerata, saranno distribuite ai colleghi di medicina di base e a quelli assistenziali; dovrebbero arrivare in un paio di giorni».
«Questo è il momento di stringere i denti e di prendere atto di una situazione drammatica; la popolazione deve essere aiutata e dare vita a una serrata significherebbe abbandonare i cittadini, una cosa che mai faremo» ha proseguito il presidente che ha voluto ricordare, ancora una volta, il dottor Foltrani «un professionista che ha dato tutto se stesso».
«Tutti insieme in cordata ce la faremo e proprio per questo ringrazio tutte le persone che sono in prima linea per combatter il virus» ha concluso Mari che ha spiegato che, a livello nazionale, ci si sta adoperando per dare vita a delle unità (una per ogni 50mila abitanti) che, dalle otto del mattino alle 20 di sera saranno pronte e vestite ad hoc per sostituire i medici di base o gli operatori del 118 nelle visite di casi sospetti a domicilio.