MACERATA – Un istituto innovativo dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica: ospiterà 500 alunni su una superficie complessiva di 14.550 mq, offrendo 20 aule, otto laboratori, una biblioteca, una palestra e un auditorium con 200 posti. E’ stato presentato questa mattina il progetto definitivo della nuova scuola innovativa che ospiterà l’istituto superiore “Bramante”, un complesso che sarà realizzato accanto all’istituto agrario “Garibaldi”, in contrada Lornano, per dare vita a una sorta di grande campus scolastico. Presenti il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli; la consigliera delegata alla rete scolastica Laura Sestili; l’ingegner Luca Fraticelli, dirigente del settore ricostruzione, patrimonio ed edilizia scolastica della Provincia e Maria Antonella Angerilli, dirigente dell’istituto agrario “Garibaldi” e reggente all’istituto “Bramante”.
«Si tratta di un progetto molto importante per il nostro territorio – ha spiegato il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -, che permetterà di dare spazi ampi e sicuri ai nostri ragazzi e di accrescere l’offerta formativa sul territorio. Per una provincia come la nostra, a forte vocazione professionale e agricola, avere una scuola che si possa integrare con il vicino istituto agrario e diventare la nuova sede dell’Itg “Bramante” sarà un’occasione di crescita determinante per il futuro. La nuova scuola, che potrà ospitare fino a 500 studenti, sarà innovativa sotto i punti di vista: architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica. Nuovi ambienti di apprendimento e apertura al territorio».
La Provincia, nel 2020, si era aggiudicata un finanziamento di 9,7 milioni partecipando al bando “Scuole innovative” del Miur, con un progetto che si è classificato tra i primi in Italia e primo nelle Marche. Il progetto vincitore della nuova scuola di Macerata è realizzato dallo studio di architettura Homu, fondato e diretto dagli architetti Lucia Zamponi e Filippo Nanni, che hanno partecipato insieme agli ingegneri Antonio Zamponi e Paolo Trovellesi. L’edificio si compone di due corpi di due livelli ciascuno con al primo piano le aule e con l’obiettivo di rendere i differenti spazi della scuola integrati, ma autonomi: il corpo a monte ospita i laboratori, il corpo a valle le attività del civic center, aperte anche in orario extra-scolastico, quali la palestra e servizi dedicati, l’auditorium e la biblioteca. La progettazione definitiva, a cui hanno collaborato anche gli ingegneri Matteo Morettini, Simone Tascini e Dante Cesetti, ha sviluppato le scelte architettoniche e tecnologiche individuate in fase concorsuale come l’utilizzo della struttura a secco acciaio-legno, ampie vetrate, l’utilizzo di dissipatori dell’onda sismica e il consolidamento del terreno in pendenza tramite opere di terrazzamento.
La progettazione esecutiva sarà affidata all’ufficio tecnico della Provincia, nello specifico agli ingegneri Daniele Del Gobbo, Sara Capodaglio e Melania Pecorelli. Responsabile unico del procedimento, invece, sarà Piero Rubino. Il progetto poi passerà all’Inail che dovrà occuparsi della gara di appalto e dell’esecuzione dell’opera (come previsto dal bando del Ministero) che tornerà nella disponibilità della Provincia solo dopo il collaudo. «Quando un’amministrazione provinciale decide di costruire nuove scuole – ha concluso la dirigente Angerilli – si pensa al futuro e questo è molto importante. I nostri ragazzi hanno diritto di svolgere la loro formazione in ambienti piacevoli, perché trascorrono a scuola talmente tante ore della giornata che devono trovare ambienti migliori di quelli che troverebbero a casa. Per questo determinante che si continui a lavorare tutti insieme».