MACERATA – Prodotti “falsi” in vendita sui social, denunciate tre persone e sequestrata merce per 60 mila euro. Operazione della guardia di finanza di Macerata che, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica, Giovanni Giorgio, ha individuato tre soggetti residenti nella provincia maceratese, facenti parte dello stesso nucleo familiare che, attraverso la creazione di “gruppi” su piattaforme di alcuni social, pubblicizzavano e vendevano capi di abbigliamento e accessori, borse e pelletterie contraffatti, riconducibili a note griffe della moda (Gucci, Dior, Louis Vuitton, Nike, Burberry e Adidas).
I tre soggetti, due italiani ed un extracomunitario, molto esperti nell’utilizzo dei social network, acquistavano in paesi quali Turchia, Marocco e Cina ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi d’alta moda contraffatti, che arrivavano nel nostro Paese attraverso corrieri internazionali. Il pagamento dei prodotti ai propri fornitori veniva effettuato anticipatamente da parte dei tre, attraverso il servizio “money transfer”, oppure utilizzando la procedura “Paypal”.
Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per ricevere il pagamento da parte dei propri clienti dei prodotti contraffatti ordinati: infatti, gli indagati richiedevano in anticipo il pagamento del capo acquistato, facendo accreditare i relativi importi su carte di credito ricaricabili, rendendo così difficoltosa la possibile individuazione. Al fine di verificare l’autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi si sono, tra l’altro, avvalse di un consulente tecnico esperto informatico in materia di contraffazioni, appositamente nominato – Pietro Dal Ben, il quale ha effettuato specifiche perizie su alcuni prodotti sequestrati nell’ambito di una perquisizione effettuata presso la residenza delle persone coinvolte.
Le indagini esperite hanno permesso di risalire alla vendita di circa 12.000 capi contraffatti, costituiti, nella maggior parte dei casi, da “set” composti da scarpe, borsa e portafoglio, griffati, con un giro d’affari di circa 120.000 euro ed un profitto netto conseguito per circa 60.000 euro. Nell’ambito dell’inchiesta, il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, su richiesta del Procuratore della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, del profitto del reato – pari a circa 60.000 euro – di somme di denaro ovvero di beni ed altre utilità nella disponibilità degli indagati, sino a concorrenza di detto importo.
I finanzieri hanno quindi dato esecuzione al provvedimento del Giudice, procedendo al sequestro di oltre 6.000 euro, tra denaro detenuto su conti bancari e postali e gioielli, nonché di una porzione di due appartamenti siti nella provincia di Macerata, riconducibili ai soggetti implicati nell’attività illecita. La posizione degli indagati verrà inoltre approfondita sotto l’aspetto fiscale, in quanto l’attività posta in essere dai tre, oltre a configurarsi illecita in materia di tutela dei marchi, è stata svolta in totale evasione di imposte.