MACERATA – Invece di cercare una nuova occupazione avrebbe chiesto (con minacce e violenza) i soldi ai genitori. Da novembre del 2020 a gennaio 2021 in più occasioni avrebbe maltrattato gli anziani, entrambi ultraottantenni, arrivando anche ad aggredire il padre. Oggi un ex insegnante maceratese di 49 anni è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi all’esito della discussione con rito abbreviato e la successiva camera di consiglio. «È una pena molto severa – ha commentato a margine dell’udienza il difensore, l’avvocato Giorgio De Seriis -. Impugneremo la sentenza in Appello».
I soldi chiesti venivano poi spesi dall’uomo per l’acquisto di libri. Secondo la ricostruzione accusatoria l’uomo avrebbe maltrattato padre e madre ma in particolare si sarebbe scagliato contro il primo, quasi novantenne. Minacce e vessazioni quasi quotidiane, una volta mostrando i pugni al padre gli avrebbe urlato «Qualcuno vuole morire?». Più volte, per l’accusa oggi sostenuta dal pubblico ministero Rita Barbieri, il figlio avrebbe chiesto i soldi al genitore rifiutandosi di svolgere qualsiasi attività lavorativa.
L’ultimo episodio di violenza risale al 6 gennaio dello scorso anno quando l’ex insegnante si sarebbe buttato addosso al padre provocandogli lesioni all’emitorace e riuscendo così a ottenere 800 euro. Accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni ed estorsione è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione.
«La consulente della Procura nel procedimento discusso oggi – ha spiegato l’avvocato De Seriis – aveva eseguito una perizia in videocollegamento a causa del Covid e lo aveva ritenuto capace di intendere e di volere. Ci sono altri due procedimenti pendenti sempre per maltrattamenti, in uno di questi il consulente nominato dal Tribunale, lo psichiatra Gianni Giuli, aveva rilevato invece un vizio parziale di mente. Appena lette le motivazioni presenteremo ricorso in Appello».