Il presidente Ceriscioli firma il decreto ma le sagre non ripartono. Sì perché se sulla carta la decisione della Regione dà il via libera, a partire da venerdì 19, all’organizzazione di questo tipo di eventi la realtà è un’altra. A fare il punto della situazione è Mario Borroni, presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia delle Marche che ha spiegato che al momento gli eventi a rischio sono circa 600 sui mille previsti annualmente nella nostra regione.
«Diamo atto al presidente Luca Ceriscioli del decreto che era molto atteso ma i dubbi e le difficoltà sono le stesse di qualche giorno fa – ha detto Borroni -. Il decreto infatti c’è ma a firmare le autorizzazioni saranno poi i sindaci e gli organizzatori e ho ricevuto tante chiamate di amministratori e addetti del settore che sono preoccupati. Preoccupati del fatto che per motivi di organizzazione – legati anche alle stringenti norme – sarà difficile poter garantire gli eventi di questa estate o comunque di questa stagione se non ci sono delle risorse sufficienti».
«Dall’altra parte ovviamente siamo felici di poter riportare le persone nei piccoli centri della nostra regione – dato che sono davvero tantissimi – e che ci permettono di ammirare e gustare le bellezze paesaggistiche, architettoniche, naturalistiche e, ovviamente, enogastronomiche – ha continuato Borroni -. Siamo inoltre contenti di poter ripartire e di poter dare lavoro ai produttori locali dato che la metà della spesa di una normale sagra va, ogni volta, a chi fornisce i prodotti di qualità del territorio».
«Nella vita sono sempre ottimista però, questa volta, ci andrei con i piedi di piombo – ha detto il presidente regionale delle Pro loco -. Attendiamo nello specifico le linee guida del decreto regionale ma quelle nazionali parlano, giustamente, dell’utilizzo di mascherine, del garantire il distanziamento e dell’evitare assembramenti; capite benissimo che per chi organizza le sagre è davvero difficile assicurare il rispetto di norme così stringenti senza considerare il fatto che questo evento è, da sempre, sinonimo di aggregazione. Il sentore comune è che fino a tutto il mese di luglio purtroppo non ci saranno eventi e che si potrà ripartire, essendo ottimisti, ad agosto anche perché una sagra non si organizza dall’oggi al domani».
«Al momento siamo in contatto con l’associazione camperisti per cercare di portarli nella nostra regione proponendo un pacchetto culturale ed enogastronomico – ha aggiunto Borroni -. Essendo infatti autonomi loro possono anche prendere il cibo d’asporto e mangiarlo davanti al camper; se non possiamo garantire le sagre almeno cerchiamo di dare una mano ai ristoratori e alle realtà enogastronomiche e non solo del nostro territorio».