Macerata

Matelica, consiglio comunale aperto sulla sanità. Il sindaco: «L’ospedale deve tornare un presidio vero»

Il consiglio comunale aperto sulla sanità si è tenuto al Teatro Piermarini di Matelica, al centro il documento unitario condiviso

Consiglio comunale sanità - Matelica
Consiglio comunale sanità - Matelica (Foto: Enzo Carsetti)

MATELICA – Il consiglio comunale aperto sulla sanità si è tenuto al Teatro Piermarini di Matelica (ieri, 16 aprile), al centro il documento unitario condiviso tra maggioranza e minoranza letto all’inizio dal presidente del consiglio comunale Sauro Falzetti, protagonista l’importanza della sanità per la popolazione del territorio dell’entroterra maceratese.

Documento unitario condiviso tra maggioranza e minoranza: le richieste principali

La prima richiesta riguarda, nell’immediatezza, il poter usufruire dell’ospedale di Fabriano, il quale grazie alla Pedemontana, si raggiunge prima di Camerino, il quale fornisce maggiori servizi. Esso si trova fuori dall’AST territoriale. Matelica segue la tendenza nazionale per l’età media della popolazione (2.797 abitanti sopra i 65 anni) ma vanta anche 296 bambini da 0 a 6 anni. Peraltro, nel 2024, il numero dei nati è raddoppiato.

È stata sottolineata l’importanza della popolazione nel territorio montano per il mantenimento dell’ambiente circostante, poiché essa consente la riduzione al minimo dei rischi di dissesto idrogeologico. Per scongiurare lo spopolamento inoltre, ed il connesso aumento dei costi, la popolazione stessa dovrebbe sostenere per raggiungere i luoghi per le prestazioni, è necessario mantenere i servizi sul territorio.

Si richiede dunque il servizio di telemedicina, l’aumento dei posti letto, RSA e cure intermedie (40 posti), la creazione dei posti letto lungodegenza post-acuzie (20 posti), la creazione di 20 posti di riabilitazione specialistica, la piena e continua funzionalità degli ambulatori specialistici, un’autoambulanza h24 medicalizzata e H24 con solo volontari. Inoltre l’istituzione di un punto di primo intervento, il mantenimento del punto prelievi, il mantenimento e potenziamento del servizio di radiologia, del servizio di eco e tomodiagnostica, il potenziamento del servizio ADI feriale e festivo e l’opportunità per i cittadini di avvalersi del pronto soccorso dell’ospedale di Fabriano.

In aggiunta, si propone di incentivare al trasferimento del personale del territorio montano. È stato proposto anche l’inserimento temporaneo, su base volontaria di sanitari nella medicina territoriale per completare e/o superare le figure di cui è prevedibile la carenza.

Il sindaco Cingolani

Denis Cingolani, il sindaco di Matelica, ha subito alzato la voce: «Questa comunità non vuole sentirsi più dimenticata. Parlo da cittadino, non solo da sindaco. Il diritto alla salute è un pilastro della nostra Costituzione. A Matelica negli ultimi 20 anni questo diritto si sta sgretolando. La riduzione cronica avviata dagli anni ’90, genera non solo disagio, ma soprattutto paura. Non siamo una periferia da dimenticare a discapito della costa. Non chiediamo privilegi, chiediamo il rispetto dei piani sociosanitari e parità rispetto ad altri territori». Il primo cittadino di Matelica ha così indicato la strada: «Il nostro ospedale deve tornare un presidio vero, con personale stabile. Abbandonarlo tradisce tutti i valori della persona a cui è stato intitolato: Enrico Mattei. Chiedo alla Regione di ascoltarci, Matelica è una città che ha sempre lottato dalla fine degli anni ’80 con il sindaco Crescentini, quando migliaia di persone andarono ad Ancona per farsi ascoltare. Oggi come allora siamo qui per gli stessi motivi, negli ultimi 35 anni come Città di Matelica abbiamo sempre dovuto rinunciare, questa volta non resteremo a guardare»

La consigliera Rotili

Corinna Rotili, la consigliera comunale, è entrata a gamba tesa, senza mezzi termini: «La sanità territoriale è in agonia e con essa rischia di spegnersi anche la vitalità dei nostri territori dove ai cittadini non è più garantito manco il minimo sindacale in termini di cure. L’ospedale di Matelica, oggi casa della comunità, non può diventare un simbolo della sanità ridotta a facciata, deve essere un presidio vero, attivo, strutturato, non un parcheggio per servizi residuali. Le sue parole Saltamartini meritano una risposta netta, avete celebrato la trasformazione dell’ospedale di Cingoli in ospedale di base con tanto di pronto soccorso, posti letto ed assunzioni. Ma perché Cingoli sì e Matelica no? Perché un territorio come il nostro che ha lottato per anni per la sua struttura, è costantemente lasciato in secondo piano?».

Il vice sindaco Procaccini

Rosanna Procaccini, vice sindaco e assessore di Matelica è andata oltre il colore politico: «Né la destra né la sinistra hanno difeso il nostro ospedale. Ora ci avete definito ospedale di comunità, dovete dirci cosa si intende fare e quando. Chiaramente sappiamo della carenza di personale medico, ma noi vogliamo sicurezze e certezze».

Il direttore dell’Ast Macerata

Alessandro Marini, direttore generale dell’AST Macerata ha svelato: «Per l’ospedale di Matelica stiamo lavorando sui posti letto e su quanto manca, il problema vero è arruolare il personale. Da quando sono arrivato ho assunto 100 persone, però spesso facciamo bandi e concorsi a ripetizione che vanno deserti. Non abbiamo carenza di risorse, ma carenza di risposte. Questo lo dobbiamo considerare. A Matelica facciamo venire medici da Camerino perché non siamo riusciti a sostituirli in pianta stabile, è una difficoltà ma questo non significa che ci arrendiamo o non abbiamo una prospettiva. La situazione muterà, presto avremo nuovi medici».

L’assessore regionale alla Sanità

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità è intervenuto in modo duro: «Qualcuno respinto dal pronto soccorso di Fabriano? Sono reati questi, bisogna avere il coraggio di denunciare. Sono d’accordo sul controllo democratico, sulla partecipazione dei cittadini al consiglio comunale, in una fase difficile del nostro Paese. Non dividiamoci, dobbiamo fare una battaglia, di garantire a tutti il soccorso. In questo momento il difetto genetico è la mancanza di medici che arriveranno, li stiamo formando. L’ospedale di Matelica – ha aggiunto – era il fiore all’occhiello, chi oggi ci vuole suggerire come fare la sanità, sono gli stessi che puntavano sugli ospedali unici».

Il governatore delle Marche

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche ha aggiunto: «Le aziende sanitarie territoriali si organizzano con la domanda, il fabbisogno. Cinque anni fa non c’era stata la pandemia, non c’è stato il turnover dei medici, l’inappropiatezza, è calata la produttività dei medici. La sanità è un tema complesso che tocca tutti. Bisogna affrontarla con serenità e sobrietà. Siamo disponibili per programmare gli interventi, stiamo affrontando una crisi sanitaria che non si vedeva da decenni».